Il 26 novembre 1965 la Francia compì un passo storico nello spazio, lanciando il suo primo satellite, Astérix, e diventando la terza potenza mondiale con un razzo nazionale, dopo Unione Sovietica e Stati Uniti. Il satellite fu realizzato dal Centro Nazionale di Studi Spaziali (CNES), fondato nel 1961 per guidare la Francia verso l’indipendenza tecnologica nello spazio. Astérix, o A‑1, pesava circa 42 chilogrammi e fu progettato come test tecnologico per verificare le capacità del razzo Diamant A, interamente prodotto in Francia. Il lancio avvenne dalla base algerina di Hammaguir, nel deserto e rappresentava una combinazione di grande ambizione scientifica e strategia militare.
1965, la Francia nello spazio: il primo satellite Astérix e l’eredità del CNES
Durante la separazione dal razzo, le antenne di Astérix si danneggiarono, rendendo le trasmissioni radio deboli o assenti, ma i radar americani confermarono che il satellite era in orbita. Grazie a questo successo tecnico-politico, la Francia superò nazioni come il Regno Unito, che non avevano ancora un razzo proprio. L’orbita di Astérix ha un perigeo di circa 523 km, un apogeo di 1.697 km ed un’inclinazione di 35° e si prevede che il satellite resterà nello spazio per secoli prima di rientrare.
Pochi giorni dopo, il 6 dicembre 1965, fu lanciato il secondo satellite francese, FR‑1, con un razzo statunitense dalla base di Vandenberg. Pesava 60 kg e serviva a studiare la ionosfera e le onde VLF, trasmettendo dati fino al 1968 e rimanendo in orbita fino al 1969.
Il CNES, istituito nel 1961, fu cruciale per rendere la Francia autonoma nello spazio. Il lancio di Astérix rappresentava non solo un successo tecnico, ma anche un simbolo di prestigio internazionale ed indipendenza durante la Guerra Fredda. Oggi, a sessant’anni di distanza, il CNES celebra Astérix come “il simbolo dell’alleanza fra ambizione civile e strategia militare” e punto di partenza per programmi successivi, dai razzi Ariane alle missioni scientifiche europee.
Astérix rimane quindi un pilastro della memoria spaziale francese, non solo come primo satellite nazionale, ma come testimonianza del coraggio tecnologico di un’epoca in cui puntare alle stelle significava unire volontà politica ed ambizione scientifica. La sua orbita e la storia che rappresenta ricordano l’inizio di un percorso che ha portato la Francia ad essere protagonista nello spazio europeo e mondiale.