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Cina-Africa, il nuovo asse globale che sta ridisegnando economia, potere e dipendenze

 
Cina-Africa, il nuovo asse globale che sta ridisegnando economia, potere e dipendenze
Redazione

La presenza dell’Africa nella strategia della Cina è oggi più visibile che mai e non si limita ai tradizionali cantieri infrastrutturali. Tra il 2024 e il 2025 emergono infatti nuovi dati che mostrano un coinvolgimento crescente, diversificato ed allo stesso tempo complesso.

 

Cina-Africa, il nuovo asse globale che sta ridisegnando economia, potere e dipendenze

 

Cominciando dal commercio bilaterale, nel 2024 il volume degli scambi tra Cina e Africa ha raggiunto - secondo IPP Media+1 - circa 295,6 miliardi di dollari, con una crescita del 4,8% rispetto al 2023. Di questi, le esportazioni cinesi verso il continente africano sono ammontate a circa 178,8 miliardi di dollari (+3,5%), mentre le importazioni dall’Africa verso la Cina hanno toccato circa 116,8 miliardi (+6,9%). Sul fronte investimenti, nei primi sei mesi del 2025 la Cina ha destinato all’Africa circa 39 miliardi di dollari, un livello che conferma il continente come una delle principali destinazioni dei capitali cinesi.

 

Questo quadro mostra un impegno economico ampio: la Cina resta il principale partner commerciale dell’Africa da ben sedici anni consecutivi. L’apertura commerciale si è ampliata anche attraverso misure tariffarie: dal 1° dicembre 2024 Pechino ha applicato il regime di dazi zero su tutti gli articoli importati dai Paesi meno sviluppati con cui ha relazioni diplomatiche, includendo 33 nazioni africane. Nei primi tre mesi del 2025, le importazioni cinesi da questi Paesi africani avevano già raggiunto circa 21,42 miliardi di dollari, in aumento del 15,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

In termini settoriali emergenti, la cooperazione va oltre i materiali grezzi: la Cina e l’Africa hanno sviluppato insieme capacità nel fotovoltaico, nel digitale e nelle zone economiche speciali. Per esempio, entro il 2025 la potenza installata di centrali fotovoltaiche realizzate con giunture cino-africane ha superato 1,5 GW. Tuttavia, non mancano le criticità. Sebbene gli investimenti cinesi stiano aumentando, alcuni analisti mettono in guardia rispetto ai rischi di dipendenza economica, trasparenza nei contratti e sostenibilità del debito per i Paesi africani coinvolti.

 

Il modello di interazione mostra dunque una dualità: da un lato infrastrutture, commercio e tecnologie avanzate che possono alimentare crescita e sviluppo locale; dall’altro, dinamiche in cui l’Africa esporta soprattutto materie prime (petrolio, minerali) e importa beni finiti dalla Cina, il che alimenta uno squilibrio commerciale e produttivo. Il dato del 2024-25 conferma questo aspetto: l’aumento dell’import dall’Africa (+6,9%) e della quota di prodotti agricoli esportati verso la Cina (caffè +70,4% nel primo trimestre 2025; cacao +56,8% nello stesso periodo) sono segnali di evoluzione, ma restano centrati su risorse primarie.