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La cultura e lo spettacolo nelle periferie italiane

 
La cultura e lo spettacolo nelle periferie italiane
Redazione

Il Ministero della Cultura ha stanziato 10,5 milioni di euro per portare il teatro, la musica e la danza nei quartieri periferici delle 14 città metropolitane italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. L’iniziativa rientra in un programma del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo, da cui arrivano 9,5 milioni, mentre il resto proviene da fondi non spesi negli anni precedenti.

La cultura e lo spettacolo nelle periferie italiane

L’obiettivo è semplice: portare la cultura dove spesso non arriva. Si vogliono creare nuove opportunità di partecipazione ed inclusione, valorizzando aree urbane con minore accesso ad eventi artistici e spazi di socialità. I fondi saranno gestiti dai comuni capoluogo, che pubblicheranno bandi per selezionare progetti culturali, anche in collaborazione con le rispettive città metropolitane.

I criteri di assegnazione prevedono una quota fissa per ciascun comune e una parte variabile in base alla popolazione residente, così da garantire equilibrio tra città grandi e realtà più piccole. I progetti ammessi potranno includere spettacoli dal vivo, laboratori artistici, corsi di formazione e attività educative. Tutte le iniziative dovranno avere un impatto diretto sul territorio e coinvolgere attivamente i cittadini.

Possono partecipare organizzazioni professionali del settore attive da almeno tre anni o già sostenute dal Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo. Questo serve a garantire qualità e continuità nei progetti finanziati.

Il progetto è pensato come un ponte culturale tra centro e periferia. Il Ministero vuole non solo sostenere gli artisti, ma anche usare lo spettacolo come strumento di coesione sociale. L’idea è che un concerto in una piazza di quartiere o uno spettacolo teatrale in una scuola di periferia possano diventare momenti di incontro e partecipazione collettiva.

Il valore dell’iniziativa va oltre l’aspetto economico: il piano permette di rivitalizzare spazi pubblici, coinvolgere giovani e famiglie e far nascere collaborazioni tra enti locali, associazioni e operatori culturali. Portare la cultura nei luoghi più difficili significa restituire dignità e vitalità ai quartieri, offrendo nuove occasioni di crescita personale e comunitaria.

Con questi 10,5 milioni di euro, l’Italia scommette sulla cultura come mezzo di inclusione, rigenerazione urbana e partecipazione. Un modo concreto per dire che lo spettacolo dal vivo non deve restare confinato nei centri storici, ma può - e deve - diventare parte della vita quotidiana di tutti.