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Farmacie: via libera al Senato all’emendamento per più trasparenza e sostegno ai piccoli comuni

 
Farmacie: via libera al Senato all’emendamento per più trasparenza e sostegno ai piccoli comuni
Redazione

La Commissione Bilancio apre a nuovi “Chinese walls” societari e obblighi di responsabilità sociale: parte un cambio di passo per la governance delle farmacie e il ruolo sanitario del territorio.

La vendita di medicinali e la gestione delle farmacie potrebbero essere presto disciplinate da regole più stringenti. La Commissione Bilancio del Senato ha dichiarato ammissibile un emendamento alla legge di bilancio che interviene sulla normativa delle farmacie, introducendo importanti novità su trasparenza, governance societaria e responsabilità sociale d’impresa.

Nuove regole per proprietà e trasparenza

L’emendamento prevede che le società che controllano farmacie adottino, per la prima volta in modo espresso, protocolli di separazione informativa (“Chinese walls”) tra soggetti controllanti e controllate. L’obiettivo è chiaro: evitare conflitti di interesse e garantire che il servizio farmaceutico resti indipendente da attività potenzialmente incompatibili.

In dettaglio, la proposta mira a chiarire e rafforzare le regole sulla titolarità e le partecipazioni – dirette o indirette – prevedendo limiti quando chi possiede quote in una farmacia agisce anche nella produzione o informazione scientifica del farmaco, oppure esercita la professione medica.

Farmacie come infrastrutture sociali: obblighi di responsabilità verso i piccoli comuni

Oltre al profilo societario, l’emendamento introduce una dimensione di responsabilità sociale d’impresa: le farmacie con maggiore capacità economica potranno destinare fino allo 0,20% dell’utile netto a interventi di prevenzione sanitaria e di sostegno socio-assistenziale — in particolare nei comuni più piccoli e fragili, quelli con meno di 1.500 abitanti. Le risorse, interamente private, dovrebbero finanziare progetti di pubblica utilità realizzati in collaborazione con le farmacie presenti sul territorio. (testo del comunicato)

Questo approccio ridefinisce la farmacia non solo come punto vendita, ma come infrastruttura sanitaria e sociale diffusa, capace di contribuire attivamente alla prevenzione e all’assistenza nelle piccole comunità.

Un nuovo modello di sanità territoriale

Con questa misura, il Parlamento si appresta a riconoscere formalmente un ruolo che da tempo molte farmacie svolgono: quello di presidio territoriale, particolarmente prezioso in aree marginali o poco servite. In un momento in cui il sistema sanitario pubblico è sotto pressione, l’emendamento punta a costruire un modello più moderno e responsabile, in cui trasparenza, conflitti di interesse e sussidiarietà sociale diventano cardini della gestione farmaceutica.

Contesto e precedente dibattito

Non si tratta di una novità estemporanea: nella recente riforma del settore farmaceutico e del “Testo Unico” in discussione, si erano già tentate modifiche alle regole delle catene e delle partecipazioni societarie.

Tuttavia, molti degli emendamenti più radicali sulle incompatibilità erano stati esclusi nelle ultime fasi del ddl concorrenza 2025.

Per questa ragione, l’inclusione nella legge di bilancio rappresenta oggi un’occasione significativa per dare concretezza a regole sinora solo vaghe o soggette a interpretazioni.

Le implicazioni

  • Maggiore chiarezza su chi può detenere quote e partecipazioni in farmacia, evitando conflitti d’interesse e garantendo indipendenza.

  • Una nuova modalità di impegno sociale da parte delle farmacie economicamente più consistenti, a supporto dei territori fragili.

  • Potenziale rilancio del ruolo della farmacia — non come semplice punto vendita, ma come polo sanitario e sociale diffuso.

Fonte e stato dell’iter legislativo

La notizia dell’ammissibilità dell’emendamento arriva nella stessa giornata in cui la stampa ha riportato la decisione della Commissione Bilancio. I testi più recenti che analizzano la riforma delle farmacie confermano l’intenzione di disciplinare con maggiore rigore governance, incompatibilità e trasparenza nelle partecipazioni.