Dieci grandi istituti, tra cui UniCredit, creano "Qivalis" per l'indipendenza nei pagamenti. Ma dietro la tecnologia c'è uno scenario globale inquietante: il debito americano fuori controllo e la fuga verso l'oro.
Immaginate di poter inviare denaro da Milano a Parigi o Berlino istantaneamente, a qualsiasi ora del giorno e della notte, domenica compresa, con la stessa facilità con cui mandate un messaggio su WhatsApp. E immaginate di farlo senza passare per i circuiti americani che oggi controllano il mondo finanziario.
È questa la promessa di Qivalis, la nuova "moneta digitale" lanciata da un consorzio di dieci colossi bancari europei, tra cui le italiane UniCredit e Banca Sella, insieme a giganti come ING e BNP Paribas. Il debutto è previsto per il 2026, ma per capire perché questa notizia è così importante, dobbiamo fare un passo indietro e capire cosa sta succedendo ai nostri soldi.
NON CHIAMATELO BITCOIN: ECCO COS'È UNA "STABLECOIN"
Molti associano le monete digitali al Bitcoin, famoso per i suoi guadagni folli ma anche per i crolli improvvisi. Qivalis sarà diversa: appartiene alla categoria delle Stablecoin (monete stabili).
Il meccanismo è semplice: 1 Qivalis varrà sempre 1 Euro.
Non serve per speculare o diventare ricchi, ma serve come mezzo di trasporto del valore. È uno strumento tecnico che permette di muovere denaro velocemente sulla blockchain senza la volatilità delle criptovalute.
È, in sostanza, un euro digitale sicuro e regolamentato, pensato per operare sotto l’ombrello delle leggi europee.
PERCHÉ L'EUROPA CORRE AI RIPARI?
La nascita di Qivalis non è solo innovazione tecnologica: è una mossa difensiva.
L'Europa ha bisogno di indipendenza perché il sistema finanziario globale, dominato dal Dollaro e dagli Stati Uniti, sta scricchiolando.
Esistono già stablecoin ancorate al dollaro, ma hanno mostrato limiti preoccupanti. Alcune sono crollate, altre hanno tremato durante le crisi bancarie americane. Affidarsi a strumenti legati a un’altra economia è diventato troppo rischioso.
IL GIGANTE DAI PIEDI D’ARGILLA: IL DEBITO USA
C'è un motivo ancora più profondo per cui il mondo cerca alternative al sistema americano: gli Stati Uniti sono seduti su una bomba a orologeria.
Il loro debito ha raggiunto 38,04 trilioni di dollari (ottobre 2025).
La politica americana guarda alle stablecoin come a un espediente per continuare a sostenere il debito. Ma gli analisti avvertono: usare strumenti digitali per coprire problemi strutturali è come nascondere la polvere sotto il tappeto.
Prima o poi il tappeto si solleva.
COSA CAMBIA PER I NOSTRI RISPARMI?
In questo scenario – tra nuove monete digitali e debiti record – il cittadino affronta due nemici:
inflazione e svalutazione.
Anche se i conti correnti sono tutelati, il valore reale dei soldi scende.
Con l’inflazione, 50.000 euro fermi in banca valgono meno ogni anno.
Le Banche Centrali smettono di comprare dollari e tornano sull’oro, che diventa di nuovo il bene rifugio per eccellenza.
IN SINTESI
L’arrivo di Qivalis è utile come strumento di pagamento rapido e sicuro.
Ma non deve essere confuso con un mezzo di risparmio.
Le stablecoin servono per muovere i soldi, non per conservarli.
In un mondo indebitato e inflazionato, i beni reali restano l’ancora di stabilità più solida, pur con meno flessibilità negli scambi.