La carenza di infermieri pediatrici e i ricoveri in reparti non specializzati rendono ancora più prezioso il contributo dei volontari. Rinnovato il protocollo d’intesa tra FNOPI e Fondazione ABIO.
L’Italia è uno dei Paesi europei con la più bassa dotazione di infermieri: secondo i dati OCSE, ne mancano all’appello almeno oltre 60mila, mentre gli infermieri pediatrici sono appena 8.900, insufficienti per coprire i bisogni assistenziali dei circa 5,3 milioni di bambini e adolescenti presenti sul territorio nazionale.
In questo scenario, segnato da carenza di personale, reparti sovraccarichi e ricoveri pediatrici in strutture non specializzate, il ruolo del volontariato qualificato diventa ancora più prezioso. Per questo FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) e la Fondazione ABIO Italia ETS, attiva da 45 anni nei reparti pediatrici, hanno scelto di rinnovare il loro protocollo d’intesa, potenziando una collaborazione già avviata nel 2023.
Una scelta che guarda alla qualità dell’assistenza ma anche alla tenuta del sistema stesso: senza una rete di supporto, la vulnerabilità dei piccoli pazienti rischia di crescere.
Infermieri insufficienti, bambini ricoverati nei reparti per adulti
Il problema è noto agli operatori del settore: in molte regioni italiane i bambini vengono ricoverati in reparti per adulti a causa dell’assenza di strutture dedicate e di personale infermieristico pediatrico in numero adeguato.
Lo ricorda chiaramente la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli, che colloca il rinnovo del protocollo dentro un’urgenza sistemica:
“I bambini nel nostro Paese vengono ricoverati anche in contesti ospedalieri non specializzati nell’età pediatrica e neonatale e quindi c’è un tema di competenze trasversali in tutta la professione… prendersi cura dei neonati, dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie significa prenderci cura del nostro futuro”.
Per FNOPI, la collaborazione con ABIO diventa quindi un tassello per garantire una presa in carico più umana, competente e continua.
ABIO, una presenza diventata indispensabile
Nel vuoto creato dalla mancanza di infermieri pediatrici e dal calo demografico delle nascite, i volontari ABIO hanno assunto un ruolo complementare essenziale, come testimonia il presidente Giuseppe Genduso:
“Da oltre 45 anni i nostri volontari… sono presenti accanto ai bambini in più di 100 ospedali in Italia… Purtroppo, non riusciamo ancora a garantirlo ovunque ci siano bambini ed adolescenti ricoverati, per cui il nostro sforzo comune è… far crescere la sensibilità delle autorità sanitarie nel realizzare luoghi di cura idonei ai bambini”.
ABIO non copre mansioni infermieristiche – che restano di esclusiva competenza sanitaria – ma rappresenta un pilastro nell’accoglienza, nel gioco, nell’ascolto, nel supporto emotivo. In un sistema sotto pressione, questa dimensione psicosociale è cruciale per ridurre stress, ansia e solitudine dei piccoli ricoverati.
“Ai nuovi nati dobbiamo dare il meglio”: l’appello degli infermieri pediatrici
Il calo delle nascite – meno di 370mila neonati nel 2024, minimo storico ISTAT – aggiunge un ulteriore livello di responsabilità.
Lo ricorda Valentina Vanzi, presidente della Commissione d’Albo Infermieri Pediatrici:
“Ai nuovi nati dobbiamo dare il meglio dell’assistenza sanitaria possibile… Il protocollo d’intesa con Fondazione ABIO nasce esattamente in questa cornice… per garantire – da Nord a Sud – che ognuno di loro e le rispettive famiglie abbiano la stessa equità di accesso alle cure e la miglior qualità possibile”.
Un messaggio che mette insieme due sfide:
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la denatalità, che impone di proteggere ogni nuovo nato come una risorsa preziosa;
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la maldistribuzione del personale, che genera diseguaglianze tra regioni e strutture.
Le azioni previste dal nuovo protocollo
L’accordo FNOPI-ABIO si tradurrà in una serie di iniziative concrete, tra cui:
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Promozione della Carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale (ABIO-SIP);
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Istituzione di un Osservatorio nazionale sull’assistenza ai pazienti in età evolutiva;
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Formazione congiunta dei volontari ABIO con gli infermieri pediatrici;
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Sollecitazione degli ospedali alla Certificazione “All’altezza di Bambino”, che garantisce ambienti sicuri, accoglienti e realmente a misura di minore.
Un modello che valorizza una verità spesso taciuta: un sistema sanitario che funziona per i bambini è un sistema che funziona per tutti.
