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Il giardino dei Finzi-Contini, il film che dopo 55 anni ci commuove ancora

 
Il giardino dei Finzi-Contini, il film che dopo 55 anni ci commuove ancora
Redazione

Nel 1970 uscì nelle sale cinematografiche Il giardino dei Finzi Contini, il film di Vittorio De Sica tratto dal romanzo di Giorgio Bassani. A 55 anni dalla prima, nel 2025, il film è tornato nelle sale con una versione restaurata in 4K ed è uno dei film più proiettati sulle piattaforme televisive.

 

Il giardino dei Finzi-Contini, il film che dopo 55 anni ci commuove ancora

 

Il cast dell’opera di De Sica era di livello altissimo: tra gli altri, Dominique Sanda, Fabio Testi, Helmut Berger, Romolo Valli ed il grande interprete teatrale e cinematografico Lino Capolicchio, il protagonista, scomparso due anni or sono.

 

La storia narra le vicende di una ricca famiglia ebrea della Ferrara degli anni ’30. I Finzi-Contini vivono in una grande villa con un parco che diventa rifugio per un gruppo di giovani, isolati dal mondo esterno a causa delle leggi razziali. Qui nascono amicizie, amori e speranze che presto si scontrano con la realtà della discriminazione e della deportazione. Il film racconta tutto con un tono delicato e malinconico, sottolineando il contrasto tra la bellezza del giardino e la tragedia imminente.

 

Alla sua uscita, il film ebbe un grande successo. Nel 1971 vinse l’Orso d’Oro al Festival di Berlino e nel 1972 ottenne a Los Angeles l’Oscar come miglior film straniero. In Italia ricevette anche premi importanti come il David di Donatello.

 

Il film si ispira al romanzo che uscì nel 1962, ma fa scelte diverse: la narrazione in prima persona del libro diventa un racconto più diretto e visivo ed il finale mostra in modo più esplicito la tragedia della persecuzione. Questo rende l’impatto emotivo ancora più forte.

 

La visione del film permette ai giovani, che spesso conoscono poco quei fatti, di avvicinarsi alla storia attraverso un’opera chiara ed intensa. Dall’altro offre a chi già conosce il capolavoro di Bassani o il film la possibilità di rivederlo con maggiore consapevolezza. La restaurazione in 4K valorizza immagini, colori e atmosfere, rendendo ancora più accessibile il film, che è un’opera d’arte che non decade, che continua a parlare, che resta viva nella memoria collettiva e individuale.

 

Dopo 55 anni, Il giardino dei Finzi Contini continua ad essere un’opera che parla di memoria, identità e fragilità. Ricorda quanto sia importante riconoscere i segnali dell’esclusione e della discriminazione e quanto la storia possa insegnare a costruire un presente più consapevole. Vederlo oggi non è solo guardare un film, ma fare un passo verso la memoria collettiva e verso la comprensione di un passato che non deve ripetersi.