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John Lennon temeva che il governo di Nixon intercettasse le sue telefonate

 
John Lennon temeva che il governo di Nixon intercettasse le sue telefonate
Redazione

John Lennon temeva che il governo degli Stati Uniti, al tempo presieduto da Richard Nixon, controllasse ogni suo passo e intercettasse le sue telefonate. Questo particolare, che la dice lunga sul clima che si viveva negli anni '70 negli Stati Uniti, è contenuto in una intervista a Lennon, di cui s'era persa traccia e che è stata trovata in uno scantinato dal giovane dj che la condusse, 50 anni fa. Nicky Horne, a quel tempo, aveva 24 anni ed era un dj emergente di Capital Radio di Londra quando fu invitato a New York ad intervistare la star della musica.

John Lennon temeva che il governo di Nixon intercettasse le sue telefonate

Di quell'intervista, fatta nell'appartamento in cui Lennon viveva con Yoko Ono, furono trasmessi brano su Capital Radio nel 1975, ma solo di recente Horne ha trovato i nastri originali in una scatola polverosa a casa.
Lennon, che aveva citato in giudizio l'amministrazione Nixon per intercettazioni telefoniche e sorveglianza illegali durante la sua battaglia per evitare l'espulsione dagli Stati Uniti, parlò dei suoi sospetti di essere stato monitorato per il suo attivismo contro la guerra.

Spiegò che voleva "buttare via" il suo quarto album in studio da solista, Walls and Bridges, fino a quando gli amici non lo hanno convinto a non farlo. Espresse anche la speranza che la sua musica migliore dovesse ancora venire, e che "a parte gli atti di Dio, sarò in giro per altri 60 anni e lo farò fino allo sfinimento".

Intervistato, Horne, che è poi diventato un apprezzato conduttore radiotelevisivo, ricorda di aver incontrato Lennon nel suo appartamento in Dakota, fuori dal quale il cantautore sarebbe stato ucciso cinque anni dopo da Mark David Chapman.

Lennon disse a Horne: "Conosco la differenza tra il telefono che è normale quando lo prendo in mano e quando ogni volta che lo prendo in mano, ci sono molti rumori'', temendo, quindi, che qualcuno si fosse inserito sulla sua linea telefonica per carpirne le conversazioni.

Parlando del governo americano, Lennon disse che ''stava venendo a prendermi in un modo o nell'altro. Voglio dire, mi stavano molestando. Aprivo la porta e c'erano dei ragazzi in piedi dall'altra parte della strada. Salivo in macchina e loro mi seguivano in auto e non si nascondevano".

Lennon disse anche che nella cantina del palazzo dove abitava c'erano in corso molte riparazioni, quasi a volere fare balenare la possibilità che si trattasse di attività per controllarlo, aggiungendo che anche altre rockstar avevano questi problemi, come i Rolling Stones Mick Jagger e Keith Richards.