La tecnologia LED (Light-Emitting Diode, cioè “diodo a emissione di luce”) si evolve costantemente. Oggi gli studi puntano non solo a consumare meno energia, ma anche a produrre una luce più stabile, sana e naturale.
Le lampadine LED: le ultime innovazioni secondo la ricerca
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica ACS Nano (American Chemical Society, specializzata in nanoscienze), ha sperimentato materiali chiamati quantum dots (nanoparticelle che emettono luce) inseriti in supporti porosi per creare LED bianchi molto efficienti. Il risultato è stato una resa luminosa di oltre 200 lumen per watt, valore molto superiore a quello delle lampadine LED tradizionali.
Inoltre, su arXiv, archivio scientifico online per la fisica e i materiali avanzati, si evince come si stia analizzato anche LED realizzati con perovskiti, un tipo di cristallo molto promettente che potrebbe garantire caratteristiche tecniche superiori, come il raggiungimento di un’efficienza esterna (EQE – external quantum efficiency, ovvero quanta luce esce rispetto a quella prodotta all’interno) superiore anche di un quinto. Risultati così alti promettono molto bene e indicano un forte potenziale per applicazioni future, soprattutto in display e illuminazione ad alta qualità.
Inoltre, un altro settore della ricerca che potrebbe avere un’influenza molto importante sul futuro di questa innovativa forma di illuinazione verte nel confronto di LED con diverse temperature di colore (3000 K e 4000 K) e resa cromatica (CRI – color rendering index, cioè quanto bene i colori appaiono sotto quella luce). I LED che mantenevano un colore stabile nel tempo (entro il cosiddetto cerchio di consistenza ANSI a 3 passi) risultavano anche più efficienti dal punto di vista della LER (luminous efficacy of radiation, cioè quanta luce utile si produce rispetto alla radiazione emessa), e ciò sarà di vitale importanza per garantire benefici di consumo ancora maggiori.
Occorre poi infine altresì ricordare che secondo un rapporto della Commissione Europea (SCHEER – Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks, comitato di esperti in salute e ambiente), l’esposizione prolungata alla luce blu (tra 400 e 500 nanometri) può disturbare il ritmo sonno-veglia, in particolare nei bambini e negli anziani. Lo studio segnala che, pur essendo sicuri per la maggior parte delle persone, i LED devono essere progettati con attenzione alle fasce più sensibili.
Ad esempio, il PubMed Central, banca dati scientifica americana, ha dimostrato che l’esposizione a LED che emettono luce blu intermittente, il cosiddetto flicker, può causare danni alla retina nei topi, come si può osservare con tecniche di diagnostica oculare.