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DALL'EUFORIA ALLA PAURA: LE MONTAGNE RUSSE DELLA BORSA CHE FANNO MALE AI TRADER

 
DALL'EUFORIA ALLA PAURA: LE MONTAGNE RUSSE DELLA BORSA CHE FANNO MALE AI TRADER
di Luca Lippi

Le borse di tutto il mondo sono nervosissime

Le borse di tutto il mondo sono nervosissime e reagiscono a ogni minima parola pronunciata dai membri della Fed. Gli investitori sono confusi: le scommesse su quando scenderanno i tassi di interesse – cioè il costo del denaro – sono cambiate tre volte in un solo mese.

A causa di questa grande ansia, i mercati vanno su e giù come sulle montagne russe. Questi sbalzi improvvisi fanno perdere soldi e tranquillità ai trader. I problemi non sono finiti, anzi. La settimana si chiude male e, dall'inizio del mese, le azioni tecnologiche hanno perso molto valore. E non si salvano nemmeno oro e Bitcoin: anche il loro prezzo sta scendendo in modo deciso.

E’ UN MERCATO ISTERICO E SORDO

Le ultime quattro settimane sono state la prova di una crisi di nervi collettiva. Pensate che le scommesse sui tagli dei tassi d'interesse da parte della Fed (la Banca Centrale americana) sono cambiate di continuo. Dal 28 ottobre sembrava quasi certo – con una probabilità del 91% – che i tassi sarebbero scesi. Poi è diventato improbabile, poi si era sicuri che non cambiassero, fino alla confusione di questa settimana.

Ogni volta che un banchiere importante apre bocca, le previsioni si ribaltano come una frittata. Questo ci fa capire due cose. Primo: c'è troppa ansia intorno alle decisioni di chi stampa i soldi. Secondo: all'interno della Fed c'è un clima teso, confermato dai verbali delle loro ultime riunioni. Tra i litigi con Donald Trump e la scadenza del mandato del capo, Jerome Powell, la situazione è delicata.

Tutti parlano per farsi notare, ma per fortuna sta arrivando il cosiddetto "black period", ovvero il periodo di silenzio obbligatorio prima della prossima riunione ufficiale: finalmente non potranno più rilasciare interviste e staremo tutti più tranquilli.

La cosa preoccupante, però, è che i mercati reagiscono in modo esagerato a frasi del tutto normali. Basta un "forse" detto al momento sbagliato e il valore del Dollaro cambia, o il Nasdaq passa dall'euforia al panico in quaranta minuti. Dobbiamo ammetterlo: oggi i mercati si muovono in base alle chiacchiere ("speech-driven") e non in base ai dati economici reali ("data-driven").

TRA SCHIZOFRENIE E MASOCHISMI

Il mercato si comporta in modo schizofrenico. Ci sono momenti di calma seguiti da esplosioni improvvise dei prezzi durante la giornata, cambi di direzione inaspettati e finte partenze. Non è solo un momento difficile per chi investe, è quasi una punizione.

Il problema non sono tanto i numeri, ma la violenza dei movimenti. Negli ultimi giorni abbiamo visto i future partire deboli, crollare nel panico, rimbalzare a caso e chiudere a livelli senza senso.

Per un trader oggi conta più capire il tempismo che il prezzo. Come ci si difende? L'unico modo, sapendo che nessuno ci obbliga a investire in questo caos, è ridurre drasticamente l’esposizione, per non farsi prendere dall'emotività.

Immaginate di vedere un guadagno del 2% trasformarsi in poche ore in una perdita del 5%. Poi, il giorno dopo, tutto risale nel "venerdì della resurrezione". Chi ha preso sberle del genere, difficilmente si fida ancora. Questa instabilità non finirà presto: chi si è scottato, ora ha paura anche dell'acqua tiepida.

NON SI VEDE LA FINE

Anche se si parla di questi venerdì in cui le borse salgono, il bilancio del mese è brutto. Da quando ha parlato il capo della Fed a fine ottobre, è partita un'ondata di vendite massicce.

Molti si chiedono: ma quando al venerdì le borse salgono, è perché c'è vera fiducia o è una trappola per vendere le azioni a un prezzo più alto prima che scendano di nuovo?

Le azioni tecnologiche hanno preso colpi duri (tranne Google). I produttori di chip sono deboli. Anche il Bitcoin sta perdendo colpi.

Persino l’oro, bene rifugio per eccellenza, ha smesso di salire e ha invertito la rotta.

In Europa, DAX e FTSE MIB toccano minimi mensili. Wall Street, invece, è intrappolata in una fascia laterale, senza vere direzioni.

È un mercato che respira male, affannato. Ogni tentativo di rimbalzo sembra un miracolo, sempre con l’incubo di un nuovo crollo dietro l’angolo.

DOVE SONO I GRANDI INVESTITORI?

Gli operatori sono nervosi da tempo. C'è una regola non scritta: quando una società si sente forte e guarda al futuro, sceglie leader giovani e ambiziosi (pensate a Elon Musk). Quando invece domina la paura, si cerca la saggezza degli anziani.

Non a caso, tutti parlano di Warren Buffett, che ha superato i 90 anni. Se i mercati cercano un vecchio saggio, vuol dire che il momento è fragile.

Musk, al contrario, è sparito dai radar.

La verità è che stiamo passando dalla modalità "Guardo al futuro" alla modalità "Ho paura". Lo conferma il Fear & Greed Index della CNN: da settimane è bloccato sulla paura cronica.