L’8 dicembre 2024 la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi è tornata ad essere utilizzabile, con una celebrazione liturgica che ha dato inizio ad un nuovo capitolo dopo cinque anni di intensi lavori di restauro, seguiti al devastante incendio del 15 aprile 2019. Il cantiere ha riguardato in particolare la ricostruzione della guglia ottocentesca in legno di quercia, fedele a quella disegnata dall’architetto del XIX secolo Eugène Viollet‑le‑Duc. Anche il tetto principale, alcune strutture lignee, le volte, le pareti interne ed altri elementi - come pavimenti, vetrate, e l’organo storico - sono state oggetto di restauro e pulizia. La scelta di utilizzare tecniche antiche, materiali tradizionali ed una metodologia rigorosa, ha reso il cantiere un modello internazionale di conservazione del patrimonio.
La riapertura ufficiale al grande pubblico, dopo la cerimonia, è iniziata il 16 dicembre 2024. Nei primi tempi dopo la riapertura, la cattedrale ha registrato flussi significativi di visitatori: nel primo mese sono stati riportati circa 860.000 ingressi.
Prima dell’incendio, Notre-Dame accoglieva circa 12 milioni di visitatori all’anno; ora si prevede che i numeri possano essere ancora più elevati grazie alla rinnovata disponibilità al pubblico.
Tuttavia - è importante precisarlo - la ricostruzione non è ancora del tutto conclusa. Alcuni interventi sulle strutture esterne, sulle vetrate, sugli spazi ausiliari e di accoglienza sono in corso anche dopo la riapertura. Il lavoro procede sotto la supervisione dell’ente pubblico incaricato della conservazione e del restauro, con una tabella di marcia che prevede operazioni aggiuntive. Notre-Dame, quindi, è ancora un cantiere vivo. Nei prossimi anni sono previsti interventi sulle torri campanarie, sulla sacrestia e sull’abside, oltre all’installazione di nuove vetrate contemporanee che sostituiranno quelle irrimediabilmente danneggiate. Anche gli spazi esterni, compreso il grande piazzale antistante ed alcune aree lungo la Senna, saranno completamente riqualificati entro il 2030, con l’obiettivo di migliorare l’accoglienza dei visitatori e valorizzare il contesto urbano.
La rinascita di Notre-Dame è stata salutata come un successo non solo tecnico ma anche simbolico: per molti rappresenta un ritorno alla vita di un monumento che coniuga arte, fede e storia, grazie al lavoro di artigiani, restauratori e specialisti.