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Dall’Egitto all’Etiopia, passando per Roma: il viaggio millenario degli obelischi

 
Dall’Egitto all’Etiopia, passando per Roma: il viaggio millenario degli obelischi
Redazione

FOTO (Cropped): Ondřej ŽváčekCC BY 2.5

A Roma un tempo svettava anche un obelisco etiope, noto come Obelisco di Axum, che si trovava in piazza di Porta Capena. Questo monolite, alto circa 24 metri, proveniva dall’antica città di Axum, in Etiopia, e fu portato a Roma nel 1937 durante l’occupazione coloniale italiana. Nel 2002 l’obelisco fu colpito da un fulmine e, dopo i lavori di restauro, nel 2005 venne definitivamente restituito all’Etiopia, segnando la fine della sua permanenza nella capitale.

 

Dall’Egitto all’Etiopia, passando per Roma: il viaggio millenario degli obelischi

 

Roma è famosa come la città degli obelischi. Secondo le informazioni diffuse da Roma Capitale e dagli enti turistici cittadini, attualmente in città se ne contano tredici monumentali, alcuni di origine egizia ed altri realizzati in epoca romana o moderna ispirandosi allo stile egizio. Otto di questi sono veri obelischi egizi, trasportati dall’Egitto durante l’Impero Romano, mentre i restanti cinque furono creati a Roma per decorare piazze e templi.

 

Gli antichi Romani consideravano gli obelischi simboli di potere e prestigio. La loro importazione dall’Egitto, iniziata ai tempi dell’imperatore Augusto, non serviva solo a mostrare la supremazia sull’antico regno dei faraoni, ma anche a ornare città e luoghi sacri. Molti obelischi furono sepolti o dimenticati nei secoli, e fu grazie ai papi - in particolare Sisto V - che vennero rialzati e collocati in punti strategici della città, contribuendo a ridefinirne l’assetto urbano.

 

Una curiosità riguarda l’Obelisco della Minerva, situato in piazza della Minerva: si tratta di un piccolo obelisco egizio alto 5,5 metri, poggiato su un elefante scolpito da Ercole Ferrata su disegno del Bernini nel 1667. Questo accostamento insolito tra antico e barocco rappresenta l’ingegno artistico romano ed il fascino per l’Egitto.

 

Il rientro dell’obelisco etiope ad Axum è un esempio significativo di restituzione culturale: dopo decenni di occupazione e dopo un trasporto forzato, l’Italia ha restituito all’Etiopia un pezzo importante della sua storia e della sua identità. Questa vicenda mostra come gli obelischi non siano solo monumenti, ma anche testimoni di eventi storici, scambi culturali e controversie politiche.

 

Gli obelischi di Roma offrono un viaggio tra arte, storia e cultura: dal faraonico all’imperiale, dal barocco al contemporaneo, rappresentano secoli di connessioni tra civiltà diverse. Ognuno di essi custodisce curiosità, segreti di trasporto, incisioni geroglifiche e storie che collegano Roma all’Egitto e - in un caso particolare - all’Etiopia, mostrando come questi monoliti siano veri e propri ponti tra epoche, popoli e culture.