Nella Giornata Mondiale contro l’AIDS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lancia un monito ai governi: ampliare rapidamente l’accesso ai nuovi strumenti di prevenzione approvati dall’OMS, a partire dal lenacapavir (LEN), il farmaco iniettabile semestrale che sta rivoluzionando le strategie di contrasto all’HIV.
Una richiesta che arriva in un anno segnato da drastici tagli ai finanziamenti internazionali, che hanno interrotto servizi essenziali di prevenzione e cura in diversi Paesi, compromettendo i progressi faticosamente acquisiti.
Il 2025, nonostante un contesto critico, ha rappresentato una svolta sul piano scientifico: l’introduzione del lenacapavir, alternativa a lunga durata ai farmaci orali, offre una soluzione concreta alle persone che vivono barriere sociali, stigma o difficoltà di aderenza terapeutica.
Le nuove linee guida diffuse dall’OMS raccomandano il suo utilizzo come ulteriore opzione di PrEP, un cambiamento destinato a incidere sul futuro dell’epidemia.
Ma la battuta d’arresto nei finanziamenti rischia di vanificare questa innovazione.
Riduzioni improvvise e consistenti dei contributi esteri, denunciate dall’OMS, hanno messo in crisi programmi comunitari cruciali, dalla PrEP ai servizi di riduzione del danno per persone che fanno uso di droghe iniettivo, fino ai centri di testing e assistenza.
Secondo l’AIDS Vaccine Advocacy Coalition, circa 2,5 milioni di persone che nel 2024 avevano accesso alla PrEP lo hanno perso nel 2025 a causa dei tagli dei donatori.
Un impatto potenzialmente devastante, che potrebbe allontanare irreversibilmente l’obiettivo di porre fine all’AIDS entro il 2030.
“I tagli ai finanziamenti mettono a rischio la prevenzione proprio mentre emergono strumenti in grado di cambiare il corso dell’epidemia”, ha avvertito il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, invitando governi e partner a porre l’accesso ai nuovi strumenti al centro dell’agenda globale.
Il tema scelto quest’anno, “Overcoming disruption, transforming the AIDS response”, sintetizza la sfida: superare l’interruzione dei servizi e potenziare l’innovazione per proteggere le comunità più vulnerabili.
Per il 2024 l’OMS racconta un’emergenza ancora profondamente radicata, con 1,3 milioni di nuove infezioni, quasi la metà delle quali (49%) concentrate tra popolazioni chiave come sex worker, uomini che hanno rapporti con uomini, donne transgender e persone che usano droghe per via iniettiva.
Per queste categorie, il rischio di contrarre il virus rimane da 17 a 34 volte più elevato rispetto al resto della popolazione.
A livello globale, 40,8 milioni di persone vivono con l’HIV e 630.000 hanno perso la vita per cause correlate.
Nonostante ciò, il 2025 ha aperto una fase di rinnovato dinamismo.
Il lenacapavir è stato prequalificato dall’OMS il 6 ottobre e ha già ottenuto approvazioni regolatorie nazionali in Sudafrica, Zimbabwe e Zambia, grazie anche alla procedura OMS di Registrazione Collaborativa.
Parallelamente, l’Organizzazione sta lavorando con partner come la Gates Foundation, il Global Fund, CIFF e Unitaidper garantire che il farmaco sia accessibile e a prezzi sostenibili nei Paesi più colpiti, rendendo disponibili le terapie a lunga durata a tutte le persone esposte al rischio, senza discriminazioni né ostacoli economici.
Per l’OMS, la risposta all’HIV deve integrarsi pienamente nei sistemi di assistenza primaria, adottando un approccio basato sui diritti e centrato sulle comunità più colpite.
Rafforzare i sistemi sanitari, aumentare gli investimenti nazionali e proteggere i diritti umani sono i tre pilastri che possono garantire continuità ai successi ottenuti negli ultimi decenni.