L’Osservatorio VRS di Cittadinanzattiva denuncia criticità su governance, risorse, innovazione e accesso per anziani, fragili e donne in gravidanza.
Copertura neonatale sopra l’80%, ma equità a rischio per anziani, fragili e donne in gravidanza. È questo il quadro che emerge dal documento finale dell’“Osservatorio VRS: accesso equo alla prevenzione”, presentato oggi da Cittadinanzattiva.
Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), responsabile di bronchioliti e polmoniti che pesano significativamente sui ricoveri soprattutto nella fascia over 60, vede infatti una risposta positiva solo nel target dei neonati, mentre il resto del sistema presenta criticità diffuse.
Neonati: copertura record e modello organizzativo efficace
Secondo il report, la prevenzione nella prima infanzia tramite anticorpo monoclonale rappresenta il dato più incoraggiante dell’intero sistema: coperture superiori all’80%, somministrazioni direttamente nei punti nascita per i nati “in stagione” e centri vaccinali o pediatri di libera scelta per la coorte di recupero.
Per la stagione 2025-2026, tutte le Regioni hanno avviato le attività in modo sincronizzato, un risultato raro nel panorama della prevenzione nazionale.
Ma l’analisi dell’Osservatorio mette subito in guardia: il resto del sistema non regge lo stesso passo.
Cinque criticità strutturali che minacciano equità e stabilità
Il documento denuncia cinque nodi critici:
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governance nazionale insufficiente,
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forti disomogeneità territoriali,
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comunicazione pubblica carente,
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finanziamenti inadeguati,
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lentezza nell’accesso all’innovazione.
Elementi che, combinati, generano un sistema fragile, incapace di garantire pari diritti e pari accesso alla prevenzione.
Vaccinazione materna: un’occasione mancata
Nonostante l’efficacia documentata, la vaccinazione in gravidanza non è stata inserita in un indirizzo nazionale univoco.
Per la stagione 2025-2026, solo Sicilia, Marche e Basilicata l’hanno inclusa nell’offerta istituzionale.
Un dato giudicato allarmante, perché riguarda un target considerato strategico e già raccomandato da numerosi enti scientifici.
Adulti fragili e anziani: un target scoperto
L’Osservatorio definisce “molto critica” la situazione degli anziani e dei soggetti fragili, i più colpiti in termini di ricoveri e decessi.
Nonostante raccomandazioni consolidate e l’esempio dei principali Paesi europei, in Italia non esiste alcuna programmazione nazionale, fatta eccezione per la Sicilia, unica Regione ad aver formalizzato l’offerta.
La bozza di Intesa di novembre 2025, spiega il documento, propone solo uno studio pilota, rischiando di rallentare ulteriormente l’adozione della misura.
Fondi insufficienti e tardivi: rischio instabilità
L’Osservatorio segnala anche carenze sul fronte economico: i 50 milioni di euro previsti a livello nazionale vengono giudicati insufficienti, soprattutto considerando la necessità di includere la vaccinazione materna.
Inoltre, il finanziamento è stato tardivo: metà ottobre 2024 per la scorsa stagione, novembre 2025 (ancora in bozza) per quella attuale.
La ripartizione dei fondi tra le Regioni risulta ancora incompleta.
Anche sul fronte neonatale emergono incongruenze: la bozza di Intesa restringe in modo non giustificato la coorte di recupero ai soli nati nei 100 giorni precedenti, in contrasto con quanto indicato dal Coordinamento Interregionale Prevenzione.
Regia assente e sistema frammentato
Il report ricorda come l’intera stagione 2024-2025 sia stata caratterizzata da assenza di una regia nazionale e da forti disuguaglianze, mentre la stagione 2025-2026 procede con un modello “a macchia di leopardo”, con lacune per tutti i target diversi dai neonati.
Una situazione aggravata – si legge – dallo stallo istituzionale dovuto:
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alla proroga “isorisorse” del PNPV,
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allo scioglimento del NITAG, il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni.
“Serve subito una regia nazionale stabile”
Per Valeria Fava, Coordinatrice nazionale delle politiche per la salute di Cittadinanzattiva, il quadro è chiaro:
“Il nostro Osservatorio mostra chiaramente che l'Italia ha tutti gli strumenti per contrastare efficacemente il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), ma manca ancora una visione programmatica unitaria… È urgente che le Istituzioni ricostruiscano al più presto una regia nazionale stabile… La prevenzione non è una spesa, ma un investimento strategico che produce un risparmio esponenziale per il Servizio Sanitario Nazionale.”
Le raccomandazioni dell’Osservatorio: cinque aree di intervento
Il documento propone una serie di azioni operative in cinque ambiti chiave:
1. Governance e coordinamento nazionale
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re-istituzione immediata del NITAG,
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aggiornamento rapido di Calendario Vaccinale e PNPV,
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uniformità nelle procedure e nei provvedimenti.
2. Equità e superamento delle disomogeneità
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includere gli strumenti di immunizzazione nei LEA,
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possibile solidarietà interregionale,
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modelli organizzativi standardizzati.
3. Comunicazione pubblica e fiducia
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piano nazionale integrato sulla prevenzione respiratoria,
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professionisti sanitari formati come vettori primari,
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collaborazione con associazioni e organizzazioni civiche.
4. Valutazione economica e sostenibilità
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incremento progressivo dei fondi destinati alla prevenzione,
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ripartizione tempestiva delle risorse,
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pubblicazione dei dati su impatti e risparmi.
5. Innovazione e visione di lungo periodo
Un progetto indipendente a sostegno della prevenzione
“Osservatorio VRS: accesso equo alla prevenzione” è un progetto indipendente di Cittadinanzattiva, realizzato con il contributo non condizionante di GSK, Pfizer e Sanofi.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale dell’organizzazione.