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Dentro le grandi pipeline del petrolio: numeri, rotte e i rischi nascosti sotto i nostri piedi

 
Dentro le grandi pipeline del petrolio: numeri, rotte e i rischi nascosti sotto i nostri piedi
Redazione

Le pipeline del petrolio sono estesi sistemi di tubazioni che trasportano greggio o prodotti raffinati dai giacimenti alle raffinerie ed ai terminali di stoccaggio. Lungo il percorso si trovano stazioni di pompaggio che mantengono la pressione necessaria al flusso del petrolio. Le infrastrutture possono essere interrate o, nel caso di attraversamenti marini, adagiate sui fondali. L’uso di pipeline rappresenta uno dei modi più efficienti per trasportare grandi quantità di energia su lunghe distanze.

Dentro le grandi pipeline del petrolio: numeri, rotte e i rischi nascosti sotto i nostri piedi

Secondo il Global Oil Infrastructure Tracker (GOIT, dati marzo 2025), nel mondo sono attivi 1.611 progetti di oleodotti, con una lunghezza complessiva di circa 504.000 km. Attualmente, circa 11.000 km sono in costruzione e ulteriori 22.700 km risultano proposti (annunciati ma non ancora avviati). Questi dati mostrano quanto il trasporto di petrolio rimanga centrale nell’economia globale, nonostante la crescente spinta verso le energie rinnovabili.

Tra gli oleodotti più famosi c’è la Baku–Tbilisi–Ceyhan (BTC), lunga 1.768 km, che collega il Mar Caspio al Mediterraneo attraversando Azerbaijan, Georgia e Turchia. La pipeline include sezioni interrate, attraversamenti di fiumi e infrastrutture, e stazioni di pompaggio lungo tutto il percorso. Un altro esempio è la Baku–Supsa, lunga 833 km, storicamente fondamentale per l’esportazione di greggio dal Mar Caspio verso il porto georgiano di Supsa.

Le pipeline comportano rischi significativi: corrosione, difetti strutturali o incidenti possono provocare fuoriuscite di petrolio, con gravi danni ambientali a suoli e corsi d’acqua. Per ridurre questi rischi, si utilizzano strumenti di manutenzione e controllo, come i pig, dispositivi interni che puliscono e ispezionano le tubazioni. Alcune pipeline sottomarine o abbandonate possono rappresentare potenziali fonti di inquinamento a lungo termine.

Oggi, tecnologie moderne come sensori avanzati, intelligenza artificiale e sistemi GIS permettono di monitorare costantemente le tubazioni, prevedere possibili guasti e intervenire tempestivamente prima che si verifichino incidenti. Alcune pipeline sono talmente grandi che un singolo tubo può contenere petrolio sufficiente a rifornire una città di medie dimensioni per settimane.

Le pipeline rimangono essenziali per il trasporto del petrolio, combinando efficienza ed elevata tecnologia. Allo stesso tempo, il loro sviluppo solleva questioni ambientali e climatiche cruciali, al centro della sfida verso un futuro energetico sostenibile.