La luce blu è una parte della luce che arriva sia dal sole sia dagli schermi di telefoni, computer e tablet. La Harvard Medical School spiega che questa luce influenza molto il nostro orologio interno perché riduce la melatonina, l’ormone che segnala al corpo che è ora di dormire.
Smartphone e sonno: la luce blu può ritardare l’addormentamento fino a 2 ore
Secondo Harvard, anche poche ore di esposizione serale possono “ritardare l’addormentamento e peggiorare la qualità del sonno” e possono spostare il ritmo naturale di “1,5-2 ore”, rendendo più difficile svegliarsi riposati. La American Academy of Ophthalmology (AAO) chiarisce invece che la luce blu degli schermi non danneggia fisicamente gli occhi, ma può provocare fastidi come bruciore, visione sfocata, occhi secchi e mal di testa.
L’AAO precisa che questi sintomi non dipendono dalla luce blu in sé, ma dal fatto che quando guardiamo un monitor per molto tempo sbattiamo meno le palpebre, quindi gli occhi si seccano e si affaticano. Le due fonti concordano sul fatto che il problema principale legato alla luce blu è il sonno disturbato, mentre i disturbi visivi dipendono soprattutto da come usiamo i dispositivi.
Per fortuna, esistono soluzioni semplici. Harvard consiglia di ridurre l’esposizione alla luce blu almeno due ore prima di andare a letto, di usare luci calde durante la sera e di attivare la funzione “modalità notturna” su smartphone e computer, perché riduce la quantità di luce blu emessa.
L’AAO suggerisce la regola 20-20-20: ogni venti minuti guardare per venti secondi qualcosa che si trova a sei metri di distanza. Questa pausa aiuta gli occhi a rilassarsi. In più, raccomanda di mantenere una distanza adeguata dagli schermi, aumentare la luce nella stanza per evitare forti contrasti e ricordarsi di sbattere le palpebre per tenere gli occhi idratati. Unendo i consigli delle due fonti, il quadro diventa chiaro: la luce blu influisce in modo evidente sul sonno, mentre l’affaticamento visivo deriva dalle ore passate davanti ai dispositivi senza pause.
Cambiare alcune abitudini quotidiane può fare una grande differenza. Tenere la luminosità più bassa la sera, usare schermi con toni più caldi, fare pause frequenti e mantenere una postura corretta aiuta sia a dormire meglio sia a ridurre il fastidio agli occhi. La tecnologia fa parte della nostra vita, ma possiamo gestirla in modo più sano. Con poche attenzioni, possiamo proteggere il riposo, gli occhi ed il nostro benessere generale senza rinunciare a ciò che ci serve per lavorare, studiare o comunicare ogni giorno.