Leone XIV ha scelto come mete per il suo primo viaggio all'estero Turchia e Libano, con l'obiettivo - oltre a quello di parlare di pace nel martoriato Medio Oriente - di approfondire le relazioni con i cristiani ortodossi e i musulmani e, quindi, cominciando a dare una impronta significativa al suo pontificato.
Turchia e Libano per il primo viaggio all'estero di Leone XIV
Un viaggio che sarà all'insegna dell'elevato livello della sicurezza, soprattutto in Libano dopo che, appena pochi giorni fa, Israele ha ripreso a colpire, uccidendo, in un attacco aereo contro un edificio alla periferia di Beirut, il capo del braccio militare di Hezbollah.
Libano e Turchia sono state mete frequenti dei pontefici, a partire Papa Paolo VI, il primo pontefice a viaggiare all'estero, a dimostrazione della loro importanza per la Santa Sede. Se il Libano ha costituito, con la sua tradizione di tolleranza religiosa, un caposaldo dei cristiani nella regione, la Turchia è la sede del patriarca ecumenico della Chiesa ortodossa.
Il Paese, peraltro, con quella di Leone XIV, può vantare le visite di cinque pontefici del moderno papato: Paolo VI nel 1967, Giovanni Paolo II nel 1979 in uno dei primi viaggi del suo pontificato, Benedetto XVI nel 2006 e Francesco nel 2014.
Il motivo principale per cui Leone XIV si reca in Turchia, la prima tappa, è celebrare il 1700° anniversario del Concilio di Nicea , il primo ecumenico della cristianità.
Il pontefice pregherà con il Patriarca ecumenico Bartolomeo, guida spirituale dei cristiani ortodossi del mondo, nel luogo del concilio del 325 d.C., l'odierna Iznik, nella Turchia nordoccidentale, e firmerà una dichiarazione congiunta in segno visibile di unità cristiana.
Le Chiese d'Oriente e d'Occidente rimasero unite fino al Grande Scisma del 1054, una divisione causata in gran parte da disaccordi sul primato del papa.
Leone visiterà anche la Moschea Blu di Istanbul e presiederà un incontro interreligioso sia a Istanbul che a Beirut. È significativo che non visiterà il monumento simbolo di Santa Sofia a Istanbul, come hanno fatto i papi precedenti.
Nel luglio 2020, la Turchia ha riconvertito Santa Sofia – un tempo una delle più importanti cattedrali storiche della cristianità e patrimonio mondiale dell'umanità dichiarato dalle Nazioni Unite – da museo a moschea, una decisione che ha suscitato ampie critiche a livello internazionale. All'epoca, Francesco si dichiarò "profondamente addolorato" per la decisione .
Il clero della regione afferma che il forte sostegno del Vaticano ai palestinesi di Gaza durante la guerra tra Israele e Hamas, prima sotto Francesco e ora sotto Leone XIII, ha rafforzato la credibilità della Chiesa tra i musulmani.
Il momento clou della visita libanese sarà l'ultimo giorno di Leone, il 2 dicembre, quando trascorrerà del tempo in preghiera silenziosa sul luogo dell'esplosione al porto di Beirut del 4 agosto 2020. L'esplosione ha devastato la capitale libanese, uccidendo almeno 218 persone, ferendone più di 6.000 e devastando ampie zone di Beirut.
Un altro momento importante arriverà quando il papa incontrerà i giovani libanesi. Ci si aspetta che rivolga loro parole di incoraggiamento, in un contesto di decennali espatri, riconoscendo al contempo la loro disillusione per i fallimenti delle generazioni precedenti.