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Lo zinco, il super-metallo che non vediamo ma che sostiene il mondo moderno

 
Lo zinco, il super-metallo che non vediamo ma che sostiene il mondo moderno
Redazione

Lo zinco è uno di quei metalli che raramente notiamo, ma che ci accompagna ogni giorno. Il suo nome deriva dal tedesco Zink, che indica la forma appuntita che il metallo asssume una volta fuso, come osservava l’alchimista Paracelso già nel XVI secolo.

Lo zinco, il super-metallo che non vediamo ma che sostiene il mondo moderno

Con simbolo chimico Zn e numero atomico 30, si presenta come un metallo azzurro‑biancastro ed è essenziale sia per l’industria sia per la nostra salute. Non lo troviamo puro in natura: è quasi sempre combinato in minerali come la sfalerite (solfuro di zinco), da cui viene estratto e concentrato fino a circa il 55% di purezza.

Il suo ruolo principale nell’industria è proteggere altri metalli dalla corrosione. Circa metà della produzione mondiale di zinco serve per galvanizzare acciaio e ferro, creando uno strato protettivo che può durare decenni senza bisogno di manutenzione. È così che ponti, cancelli ed automobili resistono alla ruggine. Lo zinco entra anche nelle leghe: combinato con il rame diventa ottone, mentre nelle leghe pressofuse trova spazio nei componenti di auto, elettrodomestici e strumenti hardware. Inoltre, l’ossido di zinco è un ingrediente chiave in vernici, gomme e persino creme solari.

Ma lo zinco non è importante solo per l’industria: è essenziale anche per la vita
. Il nostro corpo lo usa in centinaia di reazioni chimiche, dal sistema immunitario alla digestione, fino alla crescita cellulare. Un adulto sano ha circa 1,5-2 grammi di zinco nel corpo, e ne servono solo 10-15 milligrammi al giorno per restare in salute.

Dal punto di vista ambientale, lo zinco è sorprendentemente duraturo. I prodotti zincati resistono nel tempo e gran parte dello zinco estratto negli anni passati è ancora in uso oggi. Inoltre, parte dello zinco presente nelle rocce e nel suolo entra nei cicli naturali, passando attraverso acqua, vento e sedimenti.

Lo zinco fonde a circa 420°C e bolle a 907°C. In galvanizzazione è chiamato anodo sacrificale perché si ossida prima dell’acciaio che protegge. Anche alcune monete contengono zinco: il centesimo statunitense è perlopiù zinco rivestito di rame. Senza di lui, molte strutture metalliche arrugginirebbero rapidamente, causando danni economici enormi.

Lo zinco è discreto, ma onnipresente. Protegge, dura, aiuta la vita e spesso lavora dietro le quinte senza farsi notare. Capirne l’importanza significa apprezzare come questo metallo silenzioso renda il mondo più sicuro e duraturo, dall’auto che guidiamo ai ponti su cui camminiamo.