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Bambino Gesù: in Cambogia per restituire salute e dignità ai bambini

 
Bambino Gesù: in Cambogia per restituire salute e dignità ai bambini
Redazione

Conclusa con successo una nuova missione a Kampot. Oltre 15 anni di cooperazione sanitaria per formare medici locali e garantire cure gratuite ai più piccoli

Un impegno che continua: il Bambino Gesù in Cambogia

Da oltre quindici anni l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è protagonista di un’importante cooperazione sanitaria internazionale in Cambogia. Un impegno che unisce competenza, solidarietà e formazione per garantire ai bambini del Paese asiatico cure mediche avanzate e accessibili.

Nei giorni scorsi si è conclusa con successo una nuova missione di urologia pediatrica a Kampot, nel sud della Cambogia, condotta dagli specialisti Michele Innocenzi (chirurgo), Stefano Celestini (anestesista) e Francesco Paolo Gagliano (infermiere).
In soli due anni il progetto ha consentito di offrire cure gratuite a oltre 50 bambini e ragazzi, tra gli 8 mesi e i 17 anni, affetti da malformazioni urogenitali.

Piccole storie a lieto fine

Dietro ogni missione ci sono storie di speranza. Come quelle di It, 10 anni, e del cugino Em, 17, entrambi nati con ipospadia, una malformazione congenita del tratto urinario.
La madre di Em cercava aiuto dal 2018, ma l’assenza di specialisti e la sospensione delle missioni durante la pandemia avevano reso impossibile ogni intervento.

Con la riattivazione del progetto del Bambino Gesù nel 2024 presso il Sonja Kill Memorial Hospital di Kampot — una struttura privata che garantisce cure gratuite alle famiglie più vulnerabili —, la famiglia ha potuto finalmente ricevere assistenza.

Durante l’ultima missione, i due cugini sono stati sottoposti a una revisione chirurgica con esiti eccellenti, sia funzionali che estetici.
La loro gioia ha illuminato persino il lungo viaggio di 150 chilometri in scooter per raggiungere l’ospedale.

«Riuscire a garantire interventi complessi in contesti con risorse limitate significa restituire dignità e futuro ai bambini e alle loro famiglie» – spiega Michele Innocenzi, chirurgo di Urologia pediatrica del Bambino Gesù.
«Ma il vero valore è nella formazione dei medici locali, perché la salute diventi un diritto accessibile per tutti».

La cooperazione che forma e cura

La missione è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra il Bambino Gesù, il Sonja Kill Memorial Hospital e la parrocchia di Sant’Agostino di Kampot, che ha offerto ospitalità gratuita a pazienti e familiari provenienti da province lontane.

Dal 2010, l’ospedale della Santa Sede opera in Cambogia con un accordo di cooperazione con il Governo locale, in particolare con i Ministeri della Salute e degli Affari Esteri.
L’obiettivo è duplice: fornire assistenza diretta e formare professionisti locali, soprattutto nei campi della Neonatologia e della Chirurgia pediatrica.

La clinica mobile: sanità che raggiunge i villaggi

Dal 2022, l’attività si concentra anche sulla Clinica mobile, un’unità medica itinerante che raggiunge i villaggi rurali più isolati, dove spesso non ci sono medici ma solo infermieri o ostetriche.
La clinica effettua visite gratuite, distribuisce farmaci e individua i casi più gravi, indirizzando i bambini al Sonja Kill Hospital per eventuali interventi.

Le famiglie più povere ricevono anche rimborsi per le spese di viaggio, mentre un assistente sociale del Bambino Gesù accompagna i piccoli pazienti lungo tutto il percorso di cura.

Un modello di cooperazione sostenibile

Il progetto del Bambino Gesù in Cambogia è oggi un modello di sanità solidale e sostenibile, basato sulla formazione continua, la collaborazione internazionale e la dignità della persona.
Un impegno che unisce scienza e umanità, con l’obiettivo di rendere la salute un diritto universale e costruire, missione dopo missione, un futuro migliore per ogni bambino.