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Il 2025 è l’anno delle castagne: raccolto record e prezzi in discesa

 
Il 2025 è l’anno delle castagne: raccolto record e prezzi in discesa
Redazione

Il 2025 viene ricordato come l’anno delle castagne. Dopo stagioni difficili, la produzione italiana torna a crescere e porta una ventata di ottimismo nelle campagne. La raccolta è abbondante, la qualità buona ed i prezzi in calo, segno che l’offerta è tornata ad essere importante. La castanicoltura, attività che da secoli sostiene le comunità rurali, conferma così il suo ruolo centrale per molte famiglie e territori.

Il 2025 è l’anno delle castagne: raccolto record e prezzi in discesa

Secondo Agronotizie e la Camera di Commercio di Caserta, le regioni più produttive restano Campania, Toscana, Piemonte, Lazio ed Emilia-Romagna. Il clima favorevole ha permesso una maturazione regolare ed una resa per pianta più alta rispetto agli anni scorsi. In molte zone si parla di un aumento della produzione tra il 10% e il 20% rispetto al 2024, segnale che il settore sta uscendo dalla crisi provocata in passato dal cinipide galligeno, l’insetto che aveva decimato i castagneti italiani.

La buona annata però fa scendere i prezzi. Secondo la Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI), i listini all’ingrosso calano tra il 6% e il 17% rispetto allo scorso anno. Le castagne di pezzatura 48-50 unità per chilo passano da 5,00 €/kg a 4,70 €/kg (-6%), quelle da 60-65 unità scendono da 4,70 €/kg a 3,90 €/kg (-17%), e le più piccole, 70-75 unità, da 4,10 €/kg a 3,50 €/kg (-14%). I marroni, più pregiati per dimensione e sapore, restano su valori compresi tra 4 e 6 €/kg.

Le cause sono diverse. L’abbondanza di prodotto aumenta l’offerta, mentre la domanda cresce lentamente: l’autunno mite in alcune regioni non favorisce ancora il consumo di caldarroste e dolci stagionali. Inoltre, la grande distribuzione tende a spingere i prezzi verso il basso, creando difficoltà ai piccoli produttori. Come ha riportato Targato CN, molti castanicoltori lamentano margini sempre più ridotti, soprattutto nelle aree montane dove i costi di raccolta sono alti.

Nonostante questo, l’annata positiva ridà fiducia alla filiera. Le castagne restano una risorsa economica e culturale per i territori interni, spesso legata anche al turismo ed ai prodotti trasformati come farine, dolci e marmellate. La Camera di Commercio di Caserta sottolinea che puntare sulla qualità, sulle varietà locali e sulle certificazioni DOP o IGP è la strada per garantire redditi più stabili e tutelare il paesaggio.

In conclusione, il 2025 segna una rinascita per la castagna italiana. La produzione record è una buona notizia per chi lavora nei boschi e nelle campagne, ma serve attenzione per evitare che i prezzi bassi penalizzino chi produce. Valorizzare la qualità, le tradizioni e la filiera corta può trasformare quest’anno delle castagne in un’occasione di crescita sostenibile per le comunità rurali e per l’intero Paese.