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“Action-PD”: nasce la rete europea per la cura integrata del Parkinson. Il Gemelli capofila per la formazione in Italia

 
“Action-PD”: nasce la rete europea per la cura integrata del Parkinson. Il Gemelli capofila per la formazione in Italia
Redazione

Nel progetto europeo coordinato dal Radboud University Medical Center, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS guiderà la formazione dei professionisti italiani e l’implementazione del modello ParkinsonNet, già attivo nei Paesi Bassi.

Una rete internazionale per migliorare la qualità di vita delle persone con malattia di Parkinson e rendere accessibili cure integrate, personalizzate e multidisciplinari. È l’obiettivo del progetto europeo “ACTION-PD – Accelerate The Implementation Of Networkcare for Parkinson’s Disease (FP-1356)”, finanziato dal programma europeo THCS JTC 2023 (Transforming Health and Care Systems).

Il progetto, avviato ufficialmente nel settembre 2024, coinvolge centri di eccellenza di Paesi Bassi, Francia, Italia e Polonia, e mira a implementare il modello ParkinsonNet, sviluppato oltre vent’anni fa nei Paesi Bassi, che rappresenta oggi una delle migliori pratiche mondiali di cura integrata per la malattia di Parkinson.

Un modello di rete per la cura del Parkinson

ParkinsonNet è un modello innovativo di presa in carico multidisciplinare centrata sulla persona, che riunisce specialisti, terapisti e pazienti in una rete strutturata di competenze e comunicazione. Il suo obiettivo è migliorare l’efficacia delle cure, ridurre le complicanze e promuovere l’autonomia dei pazienti.

Nel modello olandese, neurologi, fisioterapisti, logopedisti, infermieri e terapisti occupazionali formano team locali con formazione specifica e aggiornamento continuo. Questo approccio ha dimostrato di ridurre significativamente i costi sanitari e di migliorare gli esiti clinici e la qualità di vita dei pazienti.

Il coordinatore del progetto è il professor Bastiaan Bloem del Radboud University Medical Center di Nimega (Paesi Bassi), affiancato dal Centre Hospitalier Universitaire de Toulouse (Francia), dall’Università di Padova, dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS (Italia) e dalla University of Silesia in Katowice (Polonia).

Il ruolo del Gemelli e dell’Università Cattolica

In Italia, ACTION-PD è coordinato dal professor Paolo Calabresi, direttore della UOC di Neurologia del Policlinico Gemelli e ordinario di Neurologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, e dalla professoressa Anna Rita Bentivoglio, direttrice della UOS Disturbi del Movimento.

“Le persone con malattia di Parkinson beneficiano di cure mediche e riabilitative mirate ai disturbi tipici della malattia. L’expertise del team di cura può fare la differenza sui risultati ottenuti”, spiega Bentivoglio.
“La collaborazione internazionale è essenziale per accelerare la diffusione dei modelli multidisciplinari e renderli parte integrante dei sistemi sanitari.”

Il Gemelli avrà un ruolo chiave nella formazione italiana, con il primo corso nazionale dedicato ai professionisti sanitari (fisioterapisti, logopedisti e terapisti occupazionali), già programmato per il 26 gennaio e il 13-14 febbraio 2026.
Il corso permetterà di creare la prima rete ParkinsonNet italiana, formando operatori specializzati e favorendo la nascita di team territoriali di cura integrata.

Formazione e rete internazionale

Il progetto ha preso il via con il kick-off meeting del 12 settembre 2024 a Nimega, che ha riunito tutti i centri partner. Per il Gemelli hanno partecipato Giulia Di Lazzaro e Danilo Genovese, parte del team che ha successivamente completato la formazione internazionale “Train-the-Trainer” (11-13 giugno 2025), insieme ai colleghi Diego Ricciardi, Francesca Di Caro, Ludovica Tassi, Martina Antonacci e Giordana Ratto.

Dopo la formazione, i professionisti del Gemelli sono entrati ufficialmente nella rete ParkinsonNet europea, diventando punto di riferimento per la diffusione del modello nel nostro Paese.

Obiettivi e impatto atteso

ACTION-PD sarà implementato in quattro regioni pilota — due in Italia, una in Francia e una in Polonia — e si pone obiettivi concreti:

  • formare terapisti specializzati capaci di seguire circa 1.000 pazienti per regione;

  • costituire team multidisciplinari locali composti da neurologi, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, infermieri e rappresentanti dei pazienti;

  • creare una rete internazionale di apprendimento continuo per condividere esperienze, dati e buone pratiche;

  • sviluppare linee guida europee per modelli di cura integrata replicabili anche per altre patologie croniche come Alzheimer, BPCO e scompenso cardiaco.

L’impatto atteso è significativo: entro dieci anni dalla conclusione del progetto, si prevede che il 75% delle persone con Parkinson nei Paesi partner avrà accesso a cure integrate e centrate sulla persona, con un risparmio stimato di oltre 695 milioni di euro l’anno per i sistemi sanitari europei.

Un nuovo paradigma di cura

ACTION-PD rappresenta un nuovo paradigma di assistenza sanitaria, basato su formazione, rete e multidisciplinarietà.
Il progetto non solo promuove una maggiore equità di accesso alle cure, ma contribuisce a rendere i sistemi sanitari più resilienti e sostenibili, favorendo la collaborazione tra professionisti e Paesi.

Come sottolineano i coordinatori italiani, la sfida è quella di “mettere la persona al centro del sistema di cura”, promuovendo la collaborazione tra discipline e valorizzando la formazione continua come strumento per innovare la sanità.