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Al collasso la sanità calabrese. L'inchiesta nelle Case di Comunità

 
Al collasso la sanità calabrese. L'inchiesta nelle Case di Comunità

L’ultima puntata della trasmissione di “Fuori dal Coro” di Retequattro, condotta da Mario Giordano, si è occupata della grave emergenza sanitaria in Calabria

L’inchiesta, realizzata con riprese sul campo, testimonianze dirette e documenti esclusivi, ha denunciato un quadro sconfortante fatto di strutture mai attivate, liste d’attesa incompatibili con il diritto alla salute e un sistema che sembra sempre più distante dai bisogni reali dei cittadini. Sono stati intervistati medici, infermieri e pazienti, che hanno denunciato le contraddizioni di un sistema che, pur beneficiando di ingenti finanziamenti pubblici, non riesce a garantire neanche l’ordinaria amministrazione.

Le strutture sanitarie di prossimità ancora chiuse o inattive

Uno dei punti chiave dell’inchiesta ha riguardato le Case di Comunità, strutture sanitarie di prossimità previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): molte di queste, a distanza di mesi - e in alcuni casi di anni - dalla loro inaugurazione, risulterebbero ancora chiuse, sprovviste di personale o perfino incompiute. Sono state documentate situazioni surreali: edifici nuovi che non sarebbero mai stati aperti al pubblico, ambulatori con attrezzature ancora imballate, cortili incolti e ingressi sprangati.

Il programma ha inoltre denunciato che in alcune aree della Calabria, “per effettuare una visita medica urgente” - è stato detto – “sarebbe necessario attendere fino al 2026. Questa situazione evidenzia una crisi profonda nella gestione delle liste d’attesa, con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini”.

La Calabria è all'ultimo posto nella sanità pubblica

L’inchiesta ha messo in luce un sistema sanitario regionale al collasso, caratterizzato da carenze di personale, infrastrutture inadeguate e inefficienze gestionali. Nonostante gli sforzi per migliorare la situazione, la realtà quotidiana per molti calabresi sarebbe quella di un accesso limitato alle cure e di una sanità pubblica in affanno. Tra i momenti più toccanti del servizio, le testimonianze di cittadini comuni: anziani in attesa da mesi per una visita cardiologica, madri costrette a viaggiare fuori regione per far visitare i figli e operatori sanitari stanchi ma determinati a restare sul territorio. 

La Calabria è all’ultimo posto nella sanità pubblica. È la regione con la spesa sanitaria pro capite più bassa: 1.748 euro a persona, contro una media nazionale di 2.140. Un dato che si traduce ogni giorno in meno posti letto, liste d’attesa infinite, maggiore mortalità evitabile e un accesso sempre più limitato alle cure essenziali, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione.

Redazione