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Allarme dei neuropsichiatri infantili sul nuovo disegno di legge

 
Allarme dei neuropsichiatri infantili sul nuovo disegno di legge

La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) lancia un appello urgente al mondo politico e istituzionale: i nuovi Disegni di Legge sulla Salute Mentale, in discussione alla Commissione Affari Sociali del Senato a partire dal testo presentato dal senatore Zaffini, rischiano di compromettere seriamente l’assistenza sanitaria per milioni di bambini e adolescenti affetti da disturbi neuropsichici

In Italia, sono oltre 2 milioni i minori che vivono con disturbi neuropsichiatrici dell’età evolutiva. “E già oggi – dichiara Elisa Fazzi, presidente di SINPIA – solo una parte riesce a ricevere l’assistenza di cui ha bisogno. Tra mille difficoltà e grandi disomogeneità interregionali, i servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza cercano di garantire la prevenzione, la diagnosi, la presa in carico, la terapia e la riabilitazione per bambini e adolescenti e per le loro famiglie, a fronte di un continuo aumento delle richieste e dell’impatto drammatico della pandemia sui minori”.

Il rischio esclusione dei più piccoli e servizi inadeguati

Secondo SINPIA, il nuovo impianto normativo rischia di ridurre l’assistenza pubblica ai soli disturbi psichiatrici in adolescenza, escludendo ampie fasce di minori con disabilità complesse e bisogni specifici. In particolare, la previsione di nuovi servizi destinati esclusivamente alla fascia 14-25 anni rappresenterebbe un grave errore concettuale e operativo.

Il modello di assistenza che emerge – afferma Antonella Costantino, Past President SINPIA – appiattisce l’intervento ai soli disturbi psichiatrici in adolescenza e addirittura immagina nuovi servizi per la fascia di età 14-25 anni. Questo potrebbe compromettere ulteriormente l’assistenza e la riabilitazione a centinaia di migliaia di minori e alle loro famiglie e tutto il supporto all’inclusione scolastica e sociale. Bambini e adolescenti con autismo, malattie rare, dislessia, paralisi cerebrali infantili, disabilità complesse, disturbi alimentari, disturbi di linguaggio, epilessia, disabilità intellettiva, depressione, disturbi da deficit di attenzione e iperattività, disturbi del movimento, patologie neuromuscolari, tumori cerebrali, psicosi, autolesionismo e comportamenti suicidari e molto altro ancora, ben oltre i soli disturbi psichiatrici”.

Servono servizi dedicati fin dalla prima infanzia

La prevenzione in salute mentale non può essere circoscritta alla sola adolescenza. È necessario, sostiene SINPIA, intervenire sin dalla prima infanzia, in linea con l’approccio internazionale “One Brain, One Health”, che integra promozione del neurosviluppo, diagnosi precoce e cure adeguate in ogni fase evolutiva.

Per garantire un’assistenza realmente efficace – ribadisce Elisa Fazzi è essenziale che tutti i minori, anche gli adolescenti, siano curati in servizi dedicati e separati da quelli per gli adulti, con equipe multidisciplinari specializzate nell’età evolutiva, percorsi terapeutici su misura che tengano conto dello sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale, spazi fisici adeguati, e il coinvolgimento attivo di famiglia, scuola e ambiente di vita”.

Criticità organizzative e carenza di posti letto

Un altro punto critico sottolineato da SINPIA riguarda la struttura organizzativa dei servizi: l’obbligo di incardinamento nel Dipartimento di Salute Mentale (DSM), pensato per l’assistenza psichiatrica degli adulti, è ritenuto inadeguato.

Secondo l’associazione, tale collocazione “potrebbe impattare in modo negativo sulla continuità di cura sia trasversale che longitudinale di bambini, ragazzi e famiglie”. In particolare, “la continuità di cura non può venire affrontata con una ulteriore frammentazione e duplicazione di servizi, ma richiede interventi strategici e coordinati perché dopo i 18 anni ragazzi e famiglie non vengano abbandonati a se stessi”.

A ciò si aggiunge la grave carenza di posti letto in Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA): oggi sono disponibili appena 403 posti su tutto il territorio nazionale, a fronte di una necessità stimata di almeno 700 unità. Il risultato? Troppi adolescenti vengono ancora ricoverati in reparti per adulti, con conseguenze spesso drammatiche.

Le linee guida esistono, vanno applicate

Per SINPIA non è necessaria una rivoluzione normativa, ma piuttosto un rafforzamento e una piena applicazione delle norme già esistenti. “L’ambito dei servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza – conclude Antonella Costantino – ha norme recenti e ancora perfettamente appropriate, quali le Linee di indirizzo sui disturbi neuropsichiatrici dell’infanzia e adolescenza approvate in Conferenza Unificata nel 2019. Più che dare nuovi indirizzi, servirebbe ribadire che vanno applicati quelli esistenti, in modo omogeneo e in tutte le regioni. Tutelare la specificità dell’infanzia e dell’adolescenza, promuovere il neurosviluppo e garantire risposte a tutti i minori con disturbi neuropsichici e alle loro famiglie è fondamentale per il futuro della società”.

Annachiara Albanese