Ogni anno la Settimana Mondiale dell’Allattamento richiama l’attenzione su un gesto antico e naturale che oggi, più che mai, necessita di sostegno e consapevolezza. Il tema del 2025 è “Allattamento: una priorità – costruire reti sostenibili”. Ne hanno parlato in un podcast Anna Domenica Mignuoli e Cristina Panizza, ostetriche e Consigliere della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO), che raccontano perché allattare è così importante, quali sono i benefici documentati, i falsi miti ancora diffusi e quanto conti la rete attorno alle madri.
I benefici per bambini e madri
«Per un neonato – spiega Anna Domenica Mignuoli – l’allattamento rappresenta la norma biologica. Il latte umano è alimento non solo specie-specifico, ma individuo-specifico, frutto di una selezione millenaria per rispondere meglio alle esigenze nutrizionali, biologiche e psicologiche dei neonati». Il latte materno è l’alimento ideale, salvo rare eccezioni, sia che venga assunto al seno sia dopo spremitura. Le evidenze scientifiche dimostrano che la sua sostituzione non necessaria con formule artificiali può avere conseguenze negative: maggior rischio di infezioni acute dell’orecchio, diarrea, infezioni respiratorie, eczema, obesità, diabete di tipo 1 e persino sindrome della morte in culla.
I vantaggi riguardano anche le madri: «Allattare riduce il rischio di tumore al seno e all’ovaio, ipertensione e infarto. Rafforza il legame madre-bambino e protegge dalla depressione post partum. Inoltre – ricorda Mignuoli – rappresenta un risparmio economico per il sistema sanitario e un beneficio ambientale: il latte umano è un alimento a km 0, naturale e sostenibile, al contrario delle formule artificiali prodotte industrialmente».
Ostetriche, un anello fondamentale della catena di sostegno
Il tema delle reti sostenibili trova piena applicazione nella pratica quotidiana. «Per noi ostetriche – sottolinea Mignuoli – significa porre le famiglie al centro, creando condizioni favorevoli per sostenere concretamente le donne nell’allattamento. Nella catena calda di sostegno, le ostetriche sono un anello fondamentale». La loro presenza accompagna l’intero percorso nascita: promozione in gravidanza, avvio in sala parto, supporto a domicilio e nei consultori. La FNOPO investe da anni in formazione: «Nel 2024 – ricorda – è stato attivato un corso nazionale gratuito Allattamento e genitorialità responsiva per rafforzare le competenze delle professioniste».
Genitorialità responsiva e primi mille giorni
Concetto chiave è la genitorialità responsiva, che consiste nel rispondere in modo sensibile e tempestivo ai bisogni del bambino nei primi mille giorni di vita. «Ha un impatto fondamentale sullo sviluppo cerebrale, emotivo e relazionale – spiega Mignuoli – e coinvolge anche i padri, attraverso pratiche come il portare in fascia, la lettura ad alta voce e il gioco».
I falsi miti da sfatare
«Allattare non è sempre semplice e immediato – chiarisce Cristina Panizza –. Molte madri hanno bisogno di supporto pratico per trovare la posizione corretta e capire come attaccare il bambino. È un processo di apprendimento reciproco».
Tra i falsi miti più diffusi:
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il timore che il latte sia “troppo poco” o “solo acqua”;
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la convinzione che serva evitare o preferire determinati alimenti;
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la disinformazione e i pareri contrastanti che creano confusione e insicurezza.
«Avere figure competenti di riferimento – sottolinea Panizza – fa davvero la differenza».
La rete che fa la differenza
Il successo dell’allattamento dipende dal contesto. «Il partner e la famiglia sono fondamentali – afferma Panizza – perché possono offrire sostegno pratico ed emotivo. Ma altrettanto importante è il supporto professionale di ostetriche, pediatri e consulenti IBCLC». Un ruolo decisivo lo gioca anche l’ambiente sociale e culturale: «Una società che valorizza l’allattamento sostiene le madri. Al contrario, giudizi e pressioni possono metterle in difficoltà».
Infine, serve un impegno istituzionale: «Consultori, ospedali, case maternità, politiche pubbliche su congedo parentale e conciliazione lavoro-cura. Sono strumenti fondamentali per permettere alle donne di allattare serenamente e a lungo».
Tre consigli alle mamme
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Informarsi in anticipo sui servizi del territorio per sapere a chi rivolgersi.
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Coinvolgere il partner e la famiglia, trasformandoli in una rete di supporto e non di ostacolo.
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Darsi tempo e chiedere aiuto, perché allattare è un percorso che richiede pazienza e sostegno.
«L’allattamento – concludono Mignuoli e Panizza – non è solo una scelta individuale, ma un bene comune. Sostenere le madri significa tutelare la salute di bambini, donne e dell’intera comunità».