Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il profilo dell’assistente infermiere: un ponte tra OSS e infermiere per rispondere ai nuovi bisogni del sistema sanitario
Una nuova figura per la sanità italiana
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è ufficialmente nata una nuova figura professionale nel panorama sanitario italiano: l’assistente infermiere, una figura intermedia pensata per rafforzare l’assistenza sanitaria nei contesti ospedalieri e territoriali. Evoluzione naturale dell’Operatore Socio Sanitario (OSS), questa nuova professionalità si inserisce in un’ottica di integrazione multiprofessionale, rispondendo al crescente fabbisogno di assistenza e al mutamento dei modelli organizzativi.
L’assistente infermiere non ha autonomia decisionale, ma opera su delega dell’infermiere, assumendosi la responsabilità nell’esecuzione delle attività assegnate. Si tratta quindi di una figura-ponte, che contribuisce a razionalizzare i carichi di lavoro, migliorando l’efficienza e la qualità dell’assistenza erogata.
Formazione e requisiti per diventare assistente infermiere
Per accedere al corso di formazione, è necessario essere già in possesso della qualifica di OSS, avere almeno due anni di esperienza lavorativa nel ruolo e un diploma di scuola secondaria di secondo grado. In alternativa, chi non ha un diploma può accedere al percorso se ha maturato almeno cinque anni di esperienza da OSS negli ultimi otto anni, previa frequenza di un modulo propedeutico teorico di 100 ore.
Il corso di formazione, la cui durata varia da sei a dodici mesi, è regolato e offerto dalle Regioni, che ogni anno stabiliscono il fabbisogno formativo. È composto da almeno 500 ore, di cui 280 di tirocinio formativo in strutture pubbliche o private convenzionate, fino al 30% anche nel luogo di lavoro abituale, e da moduli teorici di almeno 200 ore. Il tasso massimo di assenze consentite è pari al 10%.
A fine percorso, dopo aver superato una prova teorica e pratica, si ottiene un attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale.
Competenze e mansioni dell’assistente infermiere
Le competenze acquisite durante la formazione consentono all’assistente infermiere di gestire numerose attività a supporto del personale sanitario. Tra queste figurano:
- interventi di primo soccorso,
- rilevazione dei parametri vitali,
- somministrazione dell’ossigeno e di terapie farmacologiche, sempre su istruzione e supervisione dell’infermiere.
Si tratta quindi di un’abilitazione che amplia e rafforza le capacità operative dell’OSS, senza sostituirsi al ruolo infermieristico, ma integrandolo in modo strutturato.
Una risposta concreta alla carenza di personale sanitario
In un contesto in cui il Sistema Sanitario Nazionale è sotto pressione a causa della carenza di infermieri e del progressivo invecchiamento della popolazione, l’introduzione della figura dell’assistente infermiere rappresenta un passo importante verso una sanità più flessibile e sostenibile. Contribuisce ad alleggerire il carico degli infermieri, garantendo allo stesso tempo qualità e continuità assistenziale.
Redazione