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Santo Spirito in Sassia: la nuova Breast Unit rinnovata tra innovazione, umanità e la generosità di Pasquale Tiritò

 
Santo Spirito in Sassia: la nuova Breast Unit rinnovata tra innovazione, umanità e la generosità di Pasquale Tiritò
Redazione

Un investimento per la salute femminile: 300 mq ristrutturati, percorsi personalizzati e la forza simbolica di un ospedale tra i più antichi d’Europa

Nel cuore della capitale, dentro uno dei complessi ospedalieri più antichi e prestigiosi d’Europa, prende forma un progetto che unisce tradizione, innovazione e solidarietà. È stata inaugurata la nuova Breast Unit dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia, alla presenza del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, del direttore generale della ASL Roma 1 Giuseppe Quintavalle e del benefattore Pasquale Tiritò, il cui contributo personale di 100mila euro ha reso possibile l’ampliamento e la riqualificazione della struttura.

Un intervento che non è solo sanitario, ma anche simbolico: portare nuova vita e modernità in un ospedale che, fondato nel 1198, rappresenta uno dei centri ospedalieri più antichi d’Europa, custode di una lunga storia di cura, accoglienza e attenzione alle fragilità.

Un modello integrato di assistenza alle donne

La nuova Breast Unit si propone come struttura di riferimento per la salute femminile, con un approccio multidisciplinare che accompagna la paziente dalla diagnosi precoce fino alla cura e alla riabilitazione. Non si tratta soltanto di macchinari all’avanguardia, ma di un vero e proprio ecosistema di umanizzazione delle cure, in cui le donne trovano ascolto, sostegno psicologico e ambienti pensati per il comfort.

L’intervento di ristrutturazione ha permesso di creare una sede di 300 metri quadrati, moderna e funzionale: una sala d’attesa dotata di biblioteca, un’accettazione, due sale mammografiche, due ecografiche, una sala visita, una sala di refertazione, spazi per il personale sanitario e un’area dedicata all’umanizzazione. Quest’ultima è stata concepita come ambiente polifunzionale non medicalizzato, in cui l’attenzione al dettaglio architettonico si unisce al calore dell’accoglienza.

Il valore della donazione e il ruolo di Pasquale Tiritò

Se oggi la Breast Unit del Santo Spirito può contare su spazi moderni e funzionali, è grazie al gesto generoso di Pasquale Tiritò, imprenditore che ha deciso di legare il proprio nome a una causa di grande impatto sociale: la salute delle donne e la lotta contro il tumore al seno, ancora oggi una delle patologie oncologiche più diffuse.

Nel corso dell’inaugurazione, Tiritò ha espresso gratitudine verso il professor Nicola Mangialardi, che gli ha presentato l’opportunità di contribuire al progetto: «È stato grazie al professor Mangialardi se ho potuto conoscere da vicino l’importanza di questa iniziativa e le necessità dell’Ospedale Santo Spirito. Questa donazione è per me un atto di riconoscenza verso una comunità e verso una tradizione secolare di cura. Investire nella salute delle donne significa investire nel futuro di tutti».

Il gesto di Tiritò non è solo economico: è un atto di fiducia verso il sistema sanitario pubblico e un esempio concreto di filantropia civica, capace di rafforzare il legame tra cittadini, istituzioni e ospedali.

Le parole delle istituzioni

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha definito l’inaugurazione «un passo fondamentale per la salute femminile», sottolineando l’importanza di coniugare tecnologia, servizi e accoglienza: «Le pazienti troveranno non solo strumentazioni moderne, ma soprattutto un luogo in cui sentirsi sostenute. È particolarmente significativo inaugurare questa Breast Unit durante Ottobre Rosa, mese dedicato alla prevenzione oncologica: un segnale concreto della nostra attenzione nella lotta contro il tumore al seno».

Il direttore generale della ASL Roma 1, Giuseppe Quintavalle, ha posto l’accento sull’umanizzazione delle cure: «Abbiamo creato un modello che mette al centro la donna. L’accesso alla Breast Unit avviene in tre modalità: tramite QR code e questionario digitale, attraverso il portale dedicato o con accesso diretto in caso di sospetto. Ringrazio Pasquale Tiritò per la sua generosa donazione e tutti gli operatori che ogni giorno rendono possibile questo percorso di cura».

Percorsi personalizzati di accesso

La nuova Breast Unit si distingue anche per i percorsi semplificati di accesso, pensati per garantire tempestività e prossimità. Le pazienti possono entrare attraverso:

  • prenotazione tramite ReCUP regionale o CUP aziendali con ricetta per “Prima Visita Senologica con priorità B”;

  • accesso diretto con prescrizione del medico di base in presenza di sintomi sospetti (noduli, secrezioni, alterazioni cutanee o di forma);

  • form digitale con domande mirate, che permette di individuare fattori di rischio e di proporre un percorso personalizzato.

Un ponte tra passato e futuro della sanità

La collocazione della Breast Unit all’interno del complesso monumentale del Santo Spirito in Sassia rende questa inaugurazione ancora più significativa. Qui, dove da secoli si intrecciano storie di cura, accoglienza e solidarietà, la modernità delle nuove tecnologie incontra la tradizione di un ospedale che ha rappresentato, fin dal Medioevo, un modello di assistenza.

L’apertura della nuova struttura diventa così un ponte tra passato e futuro, tra la vocazione storica del Santo Spirito e la necessità di rispondere alle sfide della sanità contemporanea.

La nuova Breast Unit del Santo Spirito è molto più di un reparto ristrutturato: è un simbolo di rinascita e di speranza, reso possibile dall’unione tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini. Un progetto che testimonia come la sanità pubblica possa diventare più vicina, umana e integrata, grazie anche al sostegno della società civile.