E' stato sviluppato uno strumento di AI in grado di prevedere quali uomini affetti da cancro alla prostata trarranno beneficio da un farmaco che dimezza il rischio di morte
L'abiraterone è stato descritto come un trattamento rivoluzionario per questa malattia, la forma di cancro più comune negli uomini in oltre 100 Paesi. Ha già aiutato centinaia di migliaia di persone affette da cancro alla prostata in fase avanzata a vivere più a lungo.
Un team composto da studiosi di Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera ha sviluppato un test basato sull'intelligenza artificiale che mostra quali uomini potrebbero trarre maggiori benefici dall'abiraterone. Questa svolta "entusiasmante" consentirà ai sistemi sanitari di distribuire il farmaco a un maggior numero di uomini, risparmiando ad altri trattamenti non necessari.
L'abiraterone ha migliorato le prospettive di vita di migliaia di pazienti
Il test basato sull'AI sarà presentato a Chicago in occasione del convegno annuale dell'American Society of Clinical Oncology, la più grande conferenza mondiale sul cancro.
A co-dirigere il team è stato Nick James, professore di ricerca sul cancro alla prostata e alla vescica presso l'Institute of Cancer Research di Londra, che ha affermato come ''l'abiraterone ha già migliorato enormemente le prospettive di centinaia di migliaia di uomini con cancro alla prostata in fase avanzata. Sappiamo che per molti uomini con cancro non ancora diffuso, può anche avere risultati spettacolari''.
Sapere chi ha maggiori probabilità di trarne beneficio è importante per gli effetti collaterali
"Ma - ha ammesso - presenta effetti collaterali e richiede un monitoraggio aggiuntivo per potenziali problemi di ipertensione o anomalie epatiche. Può anche aumentare leggermente il rischio di diabete e infarto, quindi sapere chi ha maggiori probabilità di trarne beneficio è molto prezioso. Questa ricerca dimostra che possiamo individuare le persone che risponderanno meglio all'abiraterone e quelle che risponderanno bene solo al trattamento standard (terapia ormonale e radioterapia)."
Il test utilizza l'intelligenza artificiale per studiare le immagini dei tumori e individuare caratteristiche invisibili all'occhio umano. Il team, finanziato da Prostate Cancer UK, dal Medical Research Council e da Artera, ha sperimentato il test su immagini bioptiche di oltre 1.000 uomini con cancro alla prostata ad alto rischio non diffuso. Il test ha individuato il 25% degli uomini nel gruppo che avevano maggiori probabilità di trarre beneficio dall'abiraterone: per loro, il farmaco dimezza il rischio di morte.
Lo studio confronta il punteggio con gli esiti
Nello studio, i pazienti hanno ricevuto un punteggio – positivo o negativo al biomarcatore – che è stato confrontato con i loro esiti. Per i pazienti con tumori positivi al biomarcatore, uno su quattro uomini, l'abiraterone ha ridotto il rischio di morte dopo cinque anni dal 17% al 9%. Per i pazienti con tumori con biomarcatori negativi, l'abiraterone ha ridotto il rischio di morte dal 7% al 4%, una differenza non statisticamente o clinicamente significativa, ha affermato il team. Questi uomini trarrebbero beneficio dalla sola terapia standard e verrebbero risparmiati da trattamenti non necessari.
Lo studio, afferma il team impegnato nella ricercaa, dimostra, su un campione molto ampio di pazienti, che si possono utilizzare nuovi algoritmi per estrarre informazioni dalle diapositive di patologia comunemente disponibili, in modo da adattare questi trattamenti a pazienti specifici e ridurre al minimo il sovratrattamento, massimizzando al contempo le possibilità di guarigione.
Redazione