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Sanità, accordo Catania-Verona per la chirurgia del pancreas

 
Sanità, accordo Catania-Verona per la chirurgia del pancreas
Redazione

Il Policlinico “G. Rodolico – San Marco” e l’AOUI Verona proseguono la collaborazione per la gestione dei casi più complessi, con l’obiettivo di creare in Sicilia una “Pancreas Unit” di riferimento per il Sud Italia.

La lotta contro le malattie pancreatiche si rafforza grazie al rinnovato accordo tra l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, due centri di eccellenza che da oltre un anno collaborano nella gestione dei casi più complessi. Il rinnovo della convenzione per altri due anni conferma l’efficacia di una sinergia che ha già prodotto risultati clinici positivi, riconosciuti da entrambe le direzioni aziendali.

L’obiettivo è ambizioso e concreto: offrire ai pazienti siciliani l’accesso a cure chirurgiche altamente specialistiche, riducendo la mobilità sanitaria passiva e ponendo le basi per la creazione di una vera e propria “Pancreas Unit” all’interno dell’Ospedale San Marco.

Una rete di competenze per ridurre la mobilità sanitaria

Il progetto nasce dalla volontà di mettere in rete le migliori competenze italiane in ambito chirurgico e oncologico. Il Policlinico di Catania dispone già delle tecnologie avanzate e dei requisiti richiesti dalle normative ministeriali per l’attivazione del centro: un volume di oltre 30 interventi l’anno e una bassa incidenza di complicanze post-operatorie entro 90 giorni.

Grazie alla collaborazione con l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Epato-Bilio-Pancreatica dell’AOUI Verona, diretta dal professor Roberto Salvia, tra i massimi esperti internazionali del settore, e con l’Unità di Chirurgia dell’Ospedale San Marco, diretta dal dottor Gianluca Di Mauro, i pazienti siciliani possono contare su percorsi diagnostico-terapeutici condivisi e multidisciplinari.

Un modello di sanità integrata e formazione continua

Il protocollo operativo prevede un’attenta valutazione multidisciplinare di ogni singolo caso, condotta da un team composto da chirurghi, oncologi, gastroenterologi, radiologi, anatomopatologi, anestesisti e radioterapisti. Nei casi più complessi – come le neoplasie pancreatiche avanzate o le patologie rare – intervengono gli specialisti del centro veronese, riconosciuto a livello europeo per l’elevato numero di interventi e per i risultati ottenuti attraverso tecniche mini-invasive e robotiche.

Le sale operatorie del San Marco, dotate di apparecchiature d’avanguardia, ospitano gli interventi congiunti delle due équipe. In queste occasioni, i chirurghi veronesi si recano a Catania per operare fianco a fianco con i colleghi etnei, realizzando un modello unico di formazione continua sul campo. Questa collaborazione consente al personale sanitario siciliano di accrescere costantemente la propria preparazione, beneficiando del know-how e dell’esperienza maturata a Verona.

Il follow-up post-operatorio viene poi gestito direttamente negli ambulatori del San Marco, dove i pazienti vengono seguiti con un approccio personalizzato, basato sul monitoraggio clinico costante e sull’adattamento dei protocolli terapeutici alle singole necessità.

Verso una “Pancreas Unit” di riferimento per il Sud

La creazione di una “Pancreas Unit” al San Marco rappresenta un traguardo strategico per la sanità meridionale. L’obiettivo è quello di replicare il modello veronese, riconosciuto come best practice nazionale, per offrire in Sicilia le stesse opportunità di cura disponibili nei grandi centri del Nord.

La collaborazione con l’AOUI di Verona rappresenta un modello virtuoso di sanità integrata basata sulle competenze – dichiara Gaetano Sirna, Direttore Generale dell’AOUP di Catania –. Vogliamo offrire ai nostri pazienti le migliori opportunità di cura anche nei casi più complessi, garantendo equità nell’accesso alle terapie specialistiche, valorizzando al contempo le eccellenze presenti sul territorio e contribuendo concretamente alla riduzione della mobilità sanitaria passiva”.

Le parole di Sirna riassumono l’essenza del progetto: costruire una rete sanitaria territoriale forte, in grado di contrastare la fuga di pazienti verso altre regioni e valorizzare le professionalità locali attraverso il confronto con i centri di eccellenza nazionali.

Un’alleanza per il futuro della chirurgia pancreatica

La collaborazione tra Catania e Verona si inserisce nel più ampio contesto della modernizzazione del sistema sanitario italiano, che punta sull’integrazione delle competenze e sulla diffusione di modelli clinici condivisi. La gestione congiunta dei casi complessi, l’uso delle tecnologie robotiche e la definizione di percorsi terapeutici personalizzati rappresentano un passo concreto verso un futuro in cui la qualità delle cure non dipenderà più dalla geografia.

In un’epoca in cui l’innovazione e la cooperazione sono gli strumenti più efficaci per migliorare la medicina, l’intesa tra Catania e Verona dimostra come la collaborazione interregionale possa tradursi in risultati tangibili per i pazienti, in termini di efficacia, sicurezza e accessibilità delle cure.

Nella foto il prof. Roberto Salvia e il dott. Gianluca Di Mauro