• La piattaforma di wealth planning
  • Non è solo un pacco, è la soluzione giusta
  • banner italpress 720x90

Con un test delle urine la diagnosi del tumore alla prostata

 
Con un test delle urine la diagnosi del tumore alla prostata

Una ricerca pubblicata sulla rivista “Cancer Research” apre le strade a diagnosi precoci sempre meno invasive per il tumore alla prostata

Un semplice esame delle urine, indolore, non invasivo ed eseguibile anche a casa, sarebbe in grado di diagnosticare precocemente il cancro della prostata con elevatissima precisione, addirittura maggiore del test del sangue attualmente utilizzato. È il risultato di uno studio condotto dallo svedese “Karolinska Institutet” e pubblicato sulla rivista “Cancer Research”. La ricerca ha dimostrato l’esistenza di nuovi biomarcatori, più precisi, in grado di condurre ad una diagnosi precoce. 

Si tratta di una scoperta che apre alla possibilità di individuare il tumore già nelle fasi iniziali, migliorando l’esito delle cure. Il risultato si deve alla combinazione di analisi genetica e Intelligenza Artificiale, che ha permesso di identificare nuove spie della malattia. Infatti,  analizzando l’attività dei geni in migliaia di cellule provenienti da tumori alla prostata, i ricercatori sono riusciti a realizzare dei modelli digitali di questo tumore, che sono stati poi studiati con algoritmi di Intelligenza Artificiale per individuare proteine utilizzabili come biomarcatori. Le firme molecolari così trovate sono state cercate in campioni prelevati dai tumori, nel sangue e nelle urine di quasi duemila pazienti. Alcuni dei biomarcatori presenti nelle urine si sono rivelati i più affidabili, non solo nel rivelare la presenza del cancro, ma anche la sua gravità.

Uno dei tumori più comuni a livello globale

Quello della prostata è uno dei tumori più comuni: con 1,4 milioni di diagnosi ogni anno, a livello globale è secondo per incidenza solo al tumore del polmone. Nello Spazio Economico Europeo, nel 2020 il tumore alla prostata è stato diagnosticato a circa 341.000 uomini (il 23% di tutti i tumori maschili). In Italia, con una stima di circa 41.100 nuove diagnosi nel 2023, questo tumore è il più frequente tra gli uomini italiani e rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili.

Secondo gli studi scientifici, il cambiamento della struttura demografica della società (sempre più anziani) e il miglioramento dell'aspettativa di vita sono destinati a determinare un forte aumento dei casi di questa malattia; il numero di nuovi casi di cancro della prostata aumenterà ogni anno fino a passare da 1,4 milioni nel 2020 a 2,9 milioni nel 2040. La mortalità è in aumento e continuerà ad esserlo secondo le stime soprattutto nelle nazioni “povere”, mentre in quelle “ricche”, Italia inclusa, la mortalità per questo tumore è e rimarrà in genere stabile o addirittura in calo. Merito della diagnosi precoce, che salva molte vite, ma anche dei nuovi trattamenti introdotti negli ultimi anni e del miglioramento delle cure. 

Redazione