Al Gemelli nasce un Day-Hospital dedicato allo scompenso cardiaco: assistenza personalizzata, team multidisciplinare e telemedicina per evitare ricoveri e migliorare la qualità di vita dei pazienti
Una nuova struttura dedicata alla gestione avanzata dello scompenso cardiaco ha aperto le porte presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Si tratta di un Day-Hospital pensato per migliorare la qualità di vita dei pazienti e ridurre le ospedalizzazioni, offrendo un'assistenza continua e personalizzata. Il progetto, denominato WIN-HF (Winning Heart Failure), nasce dalla consapevolezza che la gestione dello scompenso cardiaco necessita oggi di un nuovo modello organizzativo.
Scompenso cardiaco: una patologia grave e in crescita
Lo scompenso cardiaco colpisce oltre 1 milione di persone in Italia, pari all’1,7% della popolazione, con circa 90.000 nuovi casi ogni anno. La sua prevalenza cresce con l’età, fino a raggiungere il 10% tra gli over 65. È la principale causa di ricovero in questa fascia di età e presenta una mortalità a tre anni che può arrivare al 50%. Le cause più comuni includono cardiopatia ischemica, malattie valvolari, ipertensione arteriosa, diabete e cardiomiopatie.
Una struttura innovativa per evitare ricoveri e migliorare la continuità assistenziale
“Abbiamo creato questo Day-Hospital per offrire un’assistenza più intensiva ma senza ospedalizzazione, sfruttando anche strumenti di telemedicina avanzata”, spiega il professor Francesco Burzotta, direttore della UOC di Cardiologia della Fondazione Gemelli. “La nuova struttura ci permette di monitorare da remoto i pazienti più fragili e di intervenire tempestivamente per prevenire le riacutizzazioni. Vogliamo che i pazienti restino il più possibile nelle loro case, ma con la certezza di essere seguiti da un team specializzato.”
Il progetto si inserisce nella visione del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari diretto dal professor Massimo Massetti, che punta su una cardiologia integrata, in cui super-specializzazioni diverse collaborano sinergicamente. Il Day-Hospital rappresenta una struttura intermedia, pensata per intercettare i bisogni clinici e psicologici del paziente prima che si rendano necessari ricoveri ospedalieri.
I cinque moduli del Day-Hospital: personalizzazione e intensità modulata
A illustrare il modello organizzativo è la professoressa Nadia Aspromonte, responsabile del PCA Insufficienza Cardiaca del Dipartimento. “Lo scompenso cardiaco è lo specchio della complessità assistenziale. Per questo abbiamo suddiviso il nuovo Day-Hospital in cinque aree funzionali definite secondo il fenotipo del paziente”:
- DH1 – “Avanzato-stabile”: per pazienti in fase avanzata o instabile, bisognosi di terapie infusionali ma senza necessità di ricovero.
- DH2 – “Diagnostico-strumentale”: per valutazioni approfondite con imaging e test funzionali (come il test cardio-polmonare).
- DH3 – “Elettivo per coronarografie”: per pazienti stabili da sottoporre a coronarografie o cateterismi in day-service.
- DH4 – “Multidisciplinare”: per pazienti con comorbidità complesse che richiedono valutazioni integrate (cardiologo, diabetologo, pneumologo, fisiatra, geriatra).
- DH5 – “Psicologico-funzionale” (in fase di attivazione): un modulo dedicato al supporto psicologico e all’uso dell’ipnosi terapeutica per migliorare l’aderenza e la qualità di vita.
Telemedicina e nutrizione: nuove frontiere per il benessere del cuore
All’interno del programma è previsto anche “diet-HF”, un percorso sperimentale sviluppato in collaborazione con dietologi e cardio-metabolici per valutare lo stato nutrizionale dei pazienti con tecniche come l’impedenzometria. “Prevenzione e controllo della malattia – sottolinea la professoressa Aspromonte – partono anche dall’alimentazione e dallo stile di vita. Vogliamo trattare il paziente nella sua interezza e non solo la malattia.” “Il progetto WIN-HF è il frutto di una visione innovativa e collaborativa, ideata dalla professoressa Aspromonte e sostenuta da tutta la struttura”, conclude il professor Burzotta. “Grazie al supporto delle tecnologie e alla sinergia tra medici, infermieri e operatori, vogliamo offrire un nuovo standard di cura ai pazienti affetti da scompenso cardiaco, migliorando non solo gli esiti clinici, ma anche la loro quotidianità.”
Redazione