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Nuovo record per il debito pubblico ad aprile 2025: toccata quota 3.063 miliardi

 
Nuovo record per il debito pubblico ad aprile 2025: toccata quota 3.063 miliardi

Fabbisogno in crescita e pressioni di mercato spingono in alto il debito. Bankitalia: aumenta anche la quota detenuta da investitori esteri

Il debito pubblico italiano ha raggiunto un nuovo massimo storico ad aprile 2025, toccando 3.063,5 miliardi di euro, con un incremento di 30,1 miliardi rispetto a marzo. Lo segnala la Banca d’Italia nel suo aggiornamento mensile sulla finanza pubblica, evidenziando un trend preoccupante per la sostenibilità del debito nel medio periodo.

Le cause dell’incremento: fabbisogno e liquidità

Secondo i dati ufficiali, l’aumento è attribuibile principalmente a:

  • Fabbisogno delle amministrazioni pubbliche pari a 21,5 miliardi, in crescita rispetto ai mesi precedenti;
  • Incremento delle disponibilità liquide del Tesoro, salite a 69,4 miliardi (+7,2 miliardi netti);
  • Effetti minori, per 1,4 miliardi, legati a scarti e premi su titoli, indicizzazione all’inflazione e variazioni nei tassi di cambio.

La combinazione di pressioni macroeconomiche, aumento della spesa pubblica e gestione prudenziale della liquidità sta quindi esercitando un impatto diretto sulla dinamica del debito.

Chi detiene il debito?

Nel dettaglio dei settori detentori, Bankitalia segnala un forte aumento della quota detenuta da investitori non residenti, salita a 982 miliardi di euro. In lieve calo la quota di Banca d’Italia e delle istituzioni finanziarie residenti, a testimonianza di un rinnovato interesse estero per i titoli di Stato italiani, probabilmente spinto dal livello dei rendimenti.

Durata e composizione: focus sui titoli a medio-lungo termine

Il debito è composto per oltre 2.555 miliardi di euro da titoli a medio-lungo termine, con una quota a breve termine pari a 375,8 miliardi. Rimane stabile a 7,9 anni la durata media residua del debito, un parametro fondamentale per valutare la resilienza finanziaria del Paese in uno scenario di tassi più elevati.

Il fabbisogno: +21,5 miliardi in un solo mese

Ad aprile, il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche ha toccato i 21,5 miliardi, spinto soprattutto dalle amministrazioni centrali. Tra le fonti di finanziamento, spiccano:

  • Prestiti da istituzioni finanziarie monetarie: +20,4 miliardi;
  • Titoli a medio-lungo termine: +3,7 miliardi.

Questi dati confermano come la gestione del debito continui a poggiare su strumenti di finanziamento tradizionali, pur in un contesto di accesso al credito più rigido.

Prospettive: attenzione alla politica monetaria

Il superamento della soglia dei 3.000 miliardi sottolinea l’estrema sensibilità dei conti pubblici italiani alle condizioni macro-finanziarie. La fine del programma PEPP della BCE e il ritorno a una politica monetaria restrittiva pongono nuove sfide per la gestione del debito sovrano.

Il governo sarà chiamato a manovre mirate e credibili per garantire la sostenibilità del debito in un contesto dove la fiducia dei mercati sarà sempre più cruciale.

Redazione