La depressione post partum non è questione solo di mamme, ne soffrono anche i padri
di Diego Minuti
I romani dicevano, sia pure nell'ambito del diritto, che solo ''mater semper certa'' , riconoscendo alle donne un ruolo insostituibile nella catena della riproduzione. Quindi solo alle donne, per molto tempo, è stata attribuita una condizione fisica e psicologica diversa e peggiore come conseguenza della maternità, considerata un fattore capace di alterazione della precedente.
Oggi questa situazione non è più attribuita solo alle donne, perché sono sempre più approfonditi gli studi, condotti soprattutto negli Stati Uniti, che hanno allargato la platea anche ai padri, pure essi soggetti alla depressione post partum. Una affermazione che potrebbe indurre al sorriso, ma che comincia a essere non più una ipotesi da studiare, ma una evidenza in coloro che da mariti diventano padri, subendone anche loro conseguenze.
Gli studi sui neo padri condotti negli Stati Uniti
Come si diceva, negli Stati Uniti in particolare si sta studiando questa condizione dell'uomo, tenendo conto che circa una donna su 7 dopo il parto soffre di depressione. Una situazione che potrebbe investire anche i neo-padri, avendo individuato nei comportamenti successivi all'arrivo di un figlio questo disturbo di salute mentale associato a intensi sentimenti di tristezza, ansia e spossatezza.
Il dott. Jon LaPook, nel corso di una trasmissione della CBS, rete con cui collabora, ha detto che ''dovevamo sensibilizzare l'opinione pubblica sulla depressione post-partum nelle donne, poi sul disturbo d'ansia post-partum. Ora sulla depressione post-partum negli uomini, che è un problema reale in circa il 10% degli uomini".
I sintomi e le cause della depressione post partum nell'uomo
I sintomi della depressione post-partum negli uomini possono essere difficili da individuare, perché potrebbero essere scambiati per qualcos'altro. "Quando diventi neo-papà o neo-genitore - ha detto il dott. LaPook -, sei stanco, potresti essere triste, potresti sentirti fuori controllo, ma ci sono alcune cose specifiche che sono molto tipiche della depressione post-partum negli uomini". Quali l'aumento dell'irritabilità o della rabbia; una accentuata propensione ad isolarsi; crescita dei comportamenti a rischio (quali il gioco d'azzardo o l'abuso di sostanze).
Se questi sono i sintomi, quali possono essere le cause della depressione post-partum negli uomini? Secondo chi studia questa condizione, sia i fattori fisiologici che quelli ambientali giocano un ruolo nel suo sviluppo negli uomini. Sebbene gli uomini non subiscano cambiamenti ormonali così drastici come le donne durante la gravidanza, il dott.LaPook ha affermato che alcuni studi dimostrano che il livello di testosterone può diminuire durante e dopo la gravidanza della partner. "Il contatto pelle a pelle che le donne desiderano avere con il bambino, ora lo stanno incoraggiando anche con gli uomini, perché è stato dimostrato che anche solo tenere in braccio il bambino aumenta i livelli di ossitocina e rafforza da subito il legame", ha affermato lo studioso.
Un disturbo che può verificarsi in qualsiasi momento, non solo nei primi 3-6 mesi
Ma anche le notti insonni - che spesso caratterizzano le prime fasi della vita di un neonato e quindi dei genitori - e le preoccupazioni di padre e madre neo-genitori incidono sulla salute mentale. Chi è genitore sa benissimo a cosa ci stiamo riferendo: tutti quei momenti in cui, nel cuore della notte, fattori esterni (quali il piano di un neonato) stravolgono la consuetudine, facendo sentire fuori controllo. Gli studi condotti sui genitori maschi dimostrano che gli uomini soffrono dei livelli più elevati di depressione post-partum nei primi 3-6 mesi dopo l'arrivo del figlio. Ma, come tutte le rilevazioni di questo tipo, ci sono le eccezioni. Ed è ad esse cui ha fatto riferimento il dott.LaPook, affermando che questo tipo di disturbo può verificarsi in qualsiasi momento. "Bisogna davvero esserne consapevoli", ha affermato, aggiungendo che le ricerche dimostrano che la depressione post-partum può avere un impatto negativo duraturo anche sui bambini.