L’Unione Europea invoca la reciprocità e blocca l’accesso delle imprese cinesi alle gare pubbliche per apparecchiature mediche, in un mercato da 60 miliardi. Nuove tensioni con Pechino.
L’Unione Europea ha annunciato una misura senza precedenti: l’esclusione delle aziende cinesi dalle gare d’appalto pubbliche europee relative a dispositivi medici per un valore superiore ai 5 milioni di euro. Si tratta del primo provvedimento adottato nell’ambito del Regolamento per gli Appalti Internazionali (IPI), entrato in vigore nel 2022, che punta a ristabilire condizioni eque di accesso al mercato sulla base del principio di reciprocità.
Bruxelles invoca reciprocità: mercato aperto solo a chi garantisce equità
La decisione è stata ufficializzata dalla Commissione europea, che ha dichiarato di aver raccolto “prove evidenti” di pratiche discriminatorie in Cina, dove i fornitori europei incontrano forti limitazioni nella partecipazione a gare pubbliche, in particolare nel settore sanitario. Secondo Bruxelles, le autorità cinesi hanno favorito sistematicamente i produttori domestici, portando a offerte anormalmente basse che le aziende private europee non sono in grado di eguagliare in condizioni di mercato aperto.
Le nuove regole stabiliscono che, per partecipare alle gare sopra i cinque milioni, le offerte non potranno contenere più del 50% di dispositivi provenienti dalla Cina. Tuttavia, nel caso in cui non esistano alternative affidabili, l’esclusione sarà sospesa.
Il mercato europeo della tecnologia medica vale circa 150 miliardi di euro (dati MedTech Europe, 2023), con gli appalti pubblici che ne rappresentano circa il 70%. Sebbene i contratti sopra i cinque milioni costituiscano solo il 4% in numero, rappresentano quasi il 60% in termini di valore economico.
Tensioni UE-Cina: rischio escalation dopo il blocco nel settore sanitario
Il provvedimento rischia di acuire le tensioni commerciali tra UE e Cina, già fortemente esacerbate dalla recente imposizione di dazi europei sulle auto elettriche cinesi e dalle contro-misure di Pechino, che includono indagini sul brandy europeo e limiti alle esportazioni di terre rare. Non a caso, le relazioni economiche bilaterali saranno al centro del prossimo vertice UE-Cina previsto per luglio.
Il Ministero del Commercio cinese ha definito le misure dell’UE “protezionistiche”, invitando Bruxelles a mantenere un approccio equo e basato sul dialogo. Pechino teme infatti che il blocco europeo possa essere l’apripista per ulteriori restrizioni in altri settori strategici.
Le apparecchiature oggetto della nuova normativa includono tecnologie di diagnostica per immagini, protesi, e dispositivi sanitari indossabili, con un impatto potenzialmente significativo sulla filiera della salute europea e sulle strategie di approvvigionamento ospedaliere.
Redazione