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Emergenza infermieri tra carenza di organico e stipendi bassi

 
Emergenza infermieri tra carenza di organico e stipendi bassi

La FNOPI chiede una cabina di regia governativa con poteri straordinari

Il Rapporto sulle Professioni Infermieristiche, realizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in collaborazione con la FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche), attesta che il personale infermieristico rappresenta circa il 40% della forza lavoro del SSN.

Una presenza importante, ma che risulta ancora inferiore rispetto agli standard internazionali: la media italiana è di 4,79 infermieri ogni 1.000 abitanti nel solo settore pubblico, a fronte di una media OCSE di 8,4. Se si includono anche gli infermieri del privato, il dato sale a 7,83. Un altro indicatore rilevante è il rapporto tra infermieri e medici, che in Italia si attesta su 2,48, poco sopra la media OCSE di 2,2. 

Significativo il dato sulla progressiva diminuzione dell’età media alla laurea triennale, che passa da una percentuale maggiore per la fascia di età superiore ai 27 anni nel 2004 fino a concentrarsi nella fascia da meno di 23 a 24 anni nel 2023 (36,1%), attestandosi su un’età media di 25,2 anni.

Il trattamento economico al di sotto della media OCSE

L’indice di assenza del personale infermieristico rappresenta un segnale indiretto delle condizioni di lavoro. A livello nazionale, la percentuale media di assenza è del 16,23%, ma in alcune Regioni come Calabria, Liguria, Puglia e Valle d’Aosta supera il 19%. All’estremo opposto, Veneto, Abruzzo e Trentino-Alto Adige si attestano intorno al 13%. Il trattamento economico è un altro nodo critico. Lo stipendio medio annuo lordo è pari a 32.400 euro, appena sopra la media nazionale di altri impiegati, ma ben al di sotto della media OCSE di 39.800 euro. Le retribuzioni più alte si registrano in Trentino-Alto Adige (37.204 €), Emilia-Romagna (35.857 €) e Toscana (35.612 €). In coda troviamo il Molise (26.186 €), la Campania (27.534 €) e la Calabria (29.810 €).

Nelle posizioni di vertice le donne restano in minoranza

La progressione di carriera risulta limitata e fortemente disomogenea. Mediamente si contano solo 1,66 dirigenti ogni 1.000 infermieri. Le donne costituiscono oltre il 76% degli iscritti alla FNOPI, ma questo dato non si riflette in maniera proporzionale nelle posizioni di vertice. 

Quasi il 30% pensa di cambiare lavoro, ma la soddisfazione degli utenti è alta

Uno dei dati più preoccupanti riguarda la soddisfazione professionale. Solo il 50% degli infermieri si dichiara completamente soddisfatto del proprio lavoro. Ma il quadro è molto variabile: in alcuni contesti si scende al 25%, in altri si supera il 70%. Oltre a ciò, quasi il 30% pensa spesso di cambiare lavoro o di lasciare la professione. Nonostante le difficoltà interne alla professione, la soddisfazione degli utenti è alta: l’84% delle persone assistite esprime un giudizio positivo sull’assistenza infermieristica.

Redazione