Dalla sinergia tra università, centri clinici e biotecnologie nasce un progetto da 8,5 milioni per rivoluzionare la diagnosi dell’endometriosi
ENDO2023: la rivoluzione della diagnosi non invasiva dell’endometriosi parte dalla ricerca italiana
Una diagnosi più semplice, rapida e non invasiva per sconfiggere l’endometriosi, patologia cronica che colpisce circa il 10-15% della popolazione femminile e che rappresenta una delle principali cause di infertilità e dolore pelvico cronico. È questo l’obiettivo ambizioso del progetto di ricerca ENDO2023, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) con oltre 4,4 milioni di euro attraverso il bando FISA (codice FISA-2023-00281) e con un budget complessivo di 8,5 milioni per una durata quinquennale.
Un’alleanza scientifica per la salute femminile
ENDO2023 nasce dalla collaborazione tra realtà d’eccellenza:
- Università UniCamillus, in qualità di organismo di ricerca;
- Eurofins Genoma, host institution e leader nella diagnostica molecolare avanzata;
- Università di Torino, con la professoressa Chiara Benedetto, emerita di Ginecologia e Ostetricia, come Principal Investigator.
A questa rete si affianca un ampio network clinico e scientifico multidisciplinare, composto da gruppi specializzati nel campo della medicina molecolare, delle scienze omiche e della bioinformatica.
L’obiettivo: un lab-on-a-chip per biomarcatori
Il cuore del progetto è lo sviluppo di un dispositivo diagnostico innovativo, un vero e proprio “lab-on-a-chip”, che permetta di rilevare in modo non invasivo una vasta gamma di biomarcatori legati all’endometriosi:
- miRNA
- RNA
- metaboliti
- DNA patogeno
Il dispositivo sarà compatto, di facile utilizzo, e ad alta precisione, con un impatto potenzialmente rivoluzionario per le pazienti: diagnosi anticipata e accessibile, evitando tecniche invasive e riducendo i tempi di attesa. Sul piano sanitario, si prospetta una notevole riduzione dei costi, alleggerendo il carico sul sistema pubblico.
Le competenze multidisciplinari a supporto del progetto
Il team UniCamillus mette in campo quattro unità specializzate – Biologia Molecolare, Istologia, Biochimica e Microbiologia – impegnate nell’identificazione di nuovi biomarcatori attraverso approcci integrati:
- genomica
- trascrittomica
- metabolomica
- analisi computazionale
- sviluppo di sistemi cellulari in vitro
Eurofins Genoma, dal canto suo, offre il know-how e le infrastrutture per applicare al progetto le potenzialità della next-generation sequencing (NGS), con competenze avanzate in ambito bioinformatico e tecnologico.
Un dottorato dedicato e il sostegno della Fondazione Medicina a Misura di Donna
Il progetto sarà ulteriormente potenziato grazie al contributo della Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, attiva da anni nella promozione della salute femminile e presieduta dalla stessa professoressa Chiara Benedetto.
“Proprio nell’ambito di questa sinergia, sarà attivato un nuovo dottorato di ricerca dal titolo ‘Sviluppo di un lab-on-a-chip per la diagnostica non invasiva dell’endometriosi’, che consentirà di fornire un ulteriore e rilevante contributo scientifico al progetto”,
ha dichiarato Benedetto.
ENDO2023, un passo avanti verso diagnosi precoci e cure più accessibili
Con ENDO2023 la ricerca italiana si posiziona all’avanguardia nella lotta contro una malattia ancora troppo spesso sottovalutata e sottodiagnosticata, offrendo nuove prospettive alle donne e strumenti efficaci per una medicina di precisione al femminile.
Un progetto che unisce eccellenza scientifica, tecnologia avanzata e visione sociale, puntando a trasformare la diagnosi dell’endometriosi da percorso complesso e invasivo a procedura semplice, accurata e accessibile.
Redazione