Lo sport può migliorare la qualità di vita delle persone con epilessia, ma richiede valutazioni personalizzate. Gli esperti LICE chiariscono quali attività sono sicure e quali da evitare
L’epilessia non è un ostacolo allo sport, purché si pratichi con consapevolezza e dopo una valutazione personalizzata. Lo sottolinea la Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE), che con un comunicato ufficiale fa chiarezza su quali sport siano sicuri per le persone con epilessia e su quali invece comportino rischi troppo elevati. “Lo sport ha effetti positivi sia sul piano fisico che psicologico e può anche aiutare nel controllo delle crisi epilettiche”, spiega Carlo Andrea Galimberti, presidente LICE. “Ma ogni disciplina deve essere valutata rispetto al profilo clinico del paziente e al rischio potenziale di insorgenza di una crisi durante l’attività.”
L’epilessia colpisce oltre 50 milioni di persone nel mondo, di cui circa 600.000 in Italia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità la riconosce come malattia sociale, con incidenza crescente sia nei bambini che negli over 75. Per rispondere a questa emergenza, l’OMS ha adottato nel 2022 un Piano d’Azione Globale 2022–2031 che promuove inclusione, accesso ai farmaci e contrasto allo stigma.
Sport consigliati e attività ad alto rischio: cosa sapere
Secondo la Guida alle Epilessie LICE 2023, lo sport può rappresentare un'opportunità di integrazione e benessere, ma non tutte le attività sono adatte. Alcune discipline sono considerate ad alto rischio e quindi sconsigliate, mentre altre sono compatibili, purché si seguano accorgimenti specifici.
Sport sconsigliati:
- Sport subacquei (es. immersioni)
- Arrampicata, alpinismo
- Paracadutismo, parapendio, volo a motore
- Sport da contatto estremo (boxe, MMA)
Sport che richiedono precauzioni o supervisione:
- Nuoto, sci d’acqua, canoa, vela, windsurf
Sport da valutare individualmente:
- Ciclismo, ginnastica, pattinaggio, equitazione
L’importanza della valutazione individuale
Ogni caso deve essere valutato in base alla tipologia di crisi, alla frequenza, all’eventuale farmacoresistenza e alle comorbidità. Fondamentale anche il coinvolgimento di neurologi, epilettologi e medici dello sport. “Anche chi soffre di epilessia farmacoresistente può fare sport – afferma Oriano Mecarelli, presidente della Fondazione LICE – ma è essenziale scegliere discipline non pericolose e svolgerle con supervisione”. “È buona norma – aggiunge Laura Tassi, past president LICE – informare sempre allenatori e compagni, evitare sport in solitaria e indossare dispositivi di protezione quando indicato”.
Il corto “Fuori dall’acqua”: una storia di sport e inclusione
Per sensibilizzare sul tema, LICE ha promosso anche il cortometraggio “Fuori dall’acqua”, vincitore del contest 2024 dedicato all’inclusione. Il corto racconta la storia di un giovane nuotatore con epilessia e il suo percorso verso la piena integrazione nello sport e nella società.
In conclusione: fare sport con l’epilessia non solo è possibile, ma consigliabile. Serve però un approccio informato, multidisciplinare e personalizzato, capace di coniugare sicurezza, benessere e inclusione.
Annachiara Albanese