Una nuova frontiera della ricerca mostra come l’esercizio fisico moduli il microbiota intestinale, attivando una risposta antitumorale. Ecco cosa dicono gli scienziati e perché questo potrebbe cambiare la prevenzione oncologica
Il potere del movimento: il microbiota come mediatore
Fare esercizio fisico fa bene, si sa. Ma che potesse addirittura aiutare il nostro organismo a combattere il cancro attraverso il microbiota intestinale è una scoperta rivoluzionaria. A dimostrarlo è uno studio condotto presso l’Università di Göteborg e pubblicato sulla rivista scientifica eLife, che getta nuova luce sui meccanismi molecolari attraverso cui l’attività fisica può influenzare le difese immunitarie contro le cellule tumorali.
«Abbiamo scoperto che l'esercizio fisico attiva il microbiota intestinale in modo tale da potenziare la risposta immunitaria antitumorale» ha dichiarato Randall Johnson, autore senior della ricerca.
Come funziona questo meccanismo
Lo studio, realizzato su modelli murini, mostra che i topi che praticavano esercizio fisico (tramite ruote da corsa) sviluppavano un microbiota più attivo, in grado di stimolare i linfociti T CD8+, cellule chiave nel riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Non solo: quando il microbiota veniva trasferito a topi sedentari, questi acquisivano a loro volta una maggiore capacità di difesa immunitaria.
Questo legame tra intestino e sistema immunitario apre a nuove strategie terapeutiche, che non si limitano al trattamento farmacologico, ma comprendono anche interventi sullo stile di vita, in particolare attraverso il movimento quotidiano.
Microbiota, immunità e prevenzione oncologica: cosa sappiamo finora
Il microbiota intestinale, quell’insieme di trilioni di microrganismi che abitano il nostro intestino, è da tempo sotto i riflettori per il suo ruolo cruciale nella regolazione dell’infiammazione, del metabolismo e delle risposte immunitarie.
Ricerche precedenti, tra cui quelle pubblicate su Nature Reviews Cancer e Science, hanno già suggerito che un microbiota sano può aumentare l’efficacia dell’immunoterapia oncologica, e ridurre il rischio di sviluppo tumorale.
Ma questa nuova scoperta introduce un elemento fondamentale: l’esercizio fisico non è solo “benefico”, ma potenzialmente terapeutico, attraverso la sua azione mediata dal microbiota.
Le implicazioni per la salute pubblica
L’impatto di questa ricerca è duplice. Da un lato, rafforza il ruolo dell’attività fisica nella prevenzione oncologica, già sostenuto da linee guida internazionali come quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dall’altro, spinge a riconsiderare il microbiota non solo come “specchio” della nostra salute, ma come potenziale bersaglio terapeutico attivo, da modulare anche tramite stili di vita corretti.
Un’opportunità che potrebbe influenzare i programmi di prevenzione oncologica, la progettazione di protocolli di attività fisica personalizzata e perfino lo sviluppo di probiotici intelligenti.
Redazione