Rispettando le previsioni unanimi della vigilia, la Federal Reserve ha effettuato un taglio dei tassi di interesse. La misura ha ridotto il tasso di un quarto di punto, quanto avevano ipotizzati gli analisti, portando il suo benchmark a un intervallo target del 4%-4,25%, il più basso in quasi tre anni.
La Fed tagli i tassi di interesse di un quarto di punto
La decisione di ieri era importante soprattutto per capire quali potrebbero o saranno le mosse future della banca centrale, che da mesi ormai è sotto pressione da parte del presidente Trump che non ha mai mancato di chiedere il taglio dei tassi, giungendo ad insultare ripetutamente Jerome Powell, che ha resistito adducendo la necessità di avere indicazioni rassicuranti dall'andamento dell'inflazione e dalle dinamiche del mercato del lavoro.
Comunque, alla fine, sono stati pianificati altri due tagli quest'anno, un altro nel 2026 e un altro ancora nel 2027. Limature che porterebbero il tasso dei fondi a circa il 3%, che la previsione mediana del comitato considera "neutrale".
I mercati non hanno suonato le campane a festa. Anzi, dopo la ufficializzazione del taglio, il Dow Jones Industrial Average ha perso un po' di slancio, ma l'indice blue-chip ha comunque chiuso in rialzo di 260 punti.
Ma gli altri due indici di riferimento, l'S&P 500 e il Nasdaq (quest'ultimo ad alto profilo tecnologico) hanno registrato perdite.
A ingenerare incertezza c'è stato il fatto che Powell ha definito la mossa dei tassi come un taglio di "gestione del rischio". Inoltre, il board dei decisori della Fed ha indicato un rapido ritmo di tagli quest'anno, con movimenti nelle due riunioni rimanenti di ottobre e dicembre, ma nel 2026 e nel 2027 prevede solo una riduzione in ciascun anno, ma nessuno nel 2028.
In sede di votazione, il Federal Open Market Committee della banca centrale ha mostrato meno dissenso interno di quanto si era previsto, dando un via libero al taglio di un quarto di punto quasi all'unanimità: undici voti a favore ed uno solo contrario, quello di Stephen Miran, appena nominato da Trump e, quindi, di conseguenza, sostenitori di misure più ''coraggiose''.
Nella dichiarazione successiva alla riunione, il comitato ha nuovamente caratterizzato l'attività economica come "moderata", ma ha aggiunto che "l'aumento dei posti di lavoro è rallentato", osservando che l'inflazione "è aumentata e rimane in qualche modo elevata". La minore crescita dell'occupazione e l'aumento dell'inflazione sono in conflitto con gli obiettivi gemelli della Fed: prezzi stabili e piena occupazione.
"L'incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata", si legge nella dichiarazione della Fed. "Il Comitato è attento ai rischi per entrambe le parti del suo doppio mandato e ritiene che i rischi al ribasso per l'occupazione siano aumentati".