Il 30% degli over 65 italiani è fragile o disabile. I dati ISS rivelano gravi diseguaglianze e carichi familiari per l’assistenza quotidiana
Dai dati 2023-24 della sorveglianza Passi d’Argento coordinata dall’ISS su alcuni aspetti della vita quotidiana degli over 65enni, emerge che circa 16 persone su 100 sono fragili e che 14 su 100 presentano una condizione di disabilità.
In Italia, 14 over 65 su 100 hanno una disabilità, intesa come l’incapacità di svolgere una attività fondamentale della vita quotidiana e a questi si aggiungono 16 su 100 che invece sono considerati fragili. Inoltre, circa una persona ultra 65enne su quattro ha almeno un problema di tipo sensoriale (fra vista, udito o masticazione) che non risolve neppure con il ricorso ad ausili, come occhiali, apparecchio acustico o dentiera.
Famiglie in prima linea nel sostegno
Negli ultra 65enni, la perdita di autonomia nello svolgimento anche di una sola delle sei attività fondamentali della vita quotidiana (mangiare, vestirsi, lavarsi, spostarsi da una stanza all’altra, essere continenti, usare i servizi per fare i propri bisogni) è considerato dalla letteratura internazionale una condizione di disabilità. La quasi totalità delle persone con disabilità (99%) riceve aiuto, ma questo carico di cura e di assistenza è per lo più sostenuto dalle famiglie. Il 95% delle persone con disabilità dichiara di ricevere aiuto dai propri familiari per le attività della vita quotidiana per cui non è autonomo, il 37% di essere aiutato da badanti e il 12% da conoscenti. Il 12% ha ricevuto aiuto a domicilio da operatori socio-sanitari e solo il 2% ha ricevuto assistenza presso un centro diurno. Una piccola quota è sostenuta da associazioni di volontariato (2%). La disabilità si associa alla cronicità e se circa il 6% degli ultra 65enni liberi da cronicità sono disabili, questa quota è pari al 28% fra le persone con due o più patologie croniche.
Nord vs Sud: diseguaglianze e sanità pubblica
Nel 2023-2024, circa il 9% degli intervistati ultra 65enni riferisce di avere problemi di vista; il 13% un problema di udito; l’11% problemi di masticazione. Anche il gradiente geografico da Nord a Sud del Paese è significativo: nelle Regioni meridionali c’è una quota due volte più alta di persone con problemi di masticazione, rispetto a quanto si osserva fra i residenti nel Nord Italia (15% nel Sud vs 7% nel Nord). Fra le persone con problemi di masticazione è più alta la prevalenza di coloro che restano socialmente isolati e riferiscono che in una settimana normale non incontrano né parlano con qualcuno (37% vs il 14% nel campione totale); è più alta la prevalenza di sintomi depressivi (22% vs 9% nel campione totale) e persino la frequenza delle cadute (11% vs 6% nel campione totale).
Redazione