OMS: “Il tabacco in gravidanza aumenta il rischio di ritardo della crescita nei figli”
Il fumo di tabacco non è soltanto una delle principali cause di tumori e malattie cardiovascolari, ma rappresenta anche un pericolo silenzioso per i più piccoli. Secondo un recente documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il fumo attivo e passivo è uno dei fattori critici associati allo stunting, ovvero il ritardo della crescita lineare nei bambini sotto i cinque anni.
Lo stunting, definito come un’altezza per età inferiore di oltre due deviazioni standard rispetto ai parametri di crescita dell’OMS, interessa ancora oggi circa 148 milioni di bambini nel mondo (dati UNICEF/OMS 2023), con una concentrazione drammatica in Asia e Africa.
Il ruolo del fumo materno in gravidanza
Gli studi dimostrano che il fumo in gravidanza è collegato a ritardo di crescita fetale (FGR), basso peso alla nascita e parto pretermine. Effetti che non si esauriscono al momento del parto: i bambini esposti al tabacco mostrano infatti una maggiore probabilità di sviluppare statura ridotta, problemi cognitivi e neuropsichiatrici durante l’infanzia e l’adolescenza.
Il rischio aumenta in proporzione alla quantità di sigarette fumate: più di 10 al giorno durante la gestazione sono sufficienti per moltiplicare le probabilità di deficit di crescita. Anche il fumo passivo, spesso sottovalutato, ha effetti simili: l’esposizione a più di tre ore quotidiane di fumo passivo in gravidanza è stata associata a una maggiore incidenza di nascite pretermine e bambini sottopeso.
Le nuove minacce: e-cigarette e tabacco riscaldato
Non solo sigarette tradizionali: ricerche recenti in Giappone e negli Stati Uniti indicano che anche i prodotti di “nuova generazione” come le sigarette elettroniche e i dispositivi a tabacco riscaldato possono avere conseguenze simili, favorendo basso peso alla nascita, alterazioni nello sviluppo osseo e problemi placentari.
Le conseguenze a lungo termine
Lo stunting non è un problema puramente estetico o temporaneo. Secondo The Lancet, il ritardo della crescita nei primi due anni di vita è collegato a maggiore mortalità infantile, ridotto rendimento scolastico e minore produttività economica in età adulta, oltre a un impatto negativo sulla salute riproduttiva delle donne.
Interventi possibili
L’OMS ribadisce che smettere di fumare in gravidanza ha un impatto immediato e misurabile sul benessere materno e infantile, riducendo il rischio di complicanze e migliorando la crescita nei primi anni di vita. Le strategie efficaci comprendono:
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programmi di cessazione del tabacco mirati alle donne incinte;
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campagne di sensibilizzazione sui rischi del fumo passivo;
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politiche pubbliche di controllo del tabacco come le misure MPOWER promosse dall’OMS.
“Qualsiasi forma di esposizione al tabacco – sia fumato che passivo – è dannosa per la crescita e lo sviluppo del bambino. La protezione inizia già dal grembo materno”, sottolinea il rapporto OMS.