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18 Settembre – Giornata Mondiale dell’Agronomo: un mestiere antico, una sfida moderna

 
18 Settembre – Giornata Mondiale dell’Agronomo: un mestiere antico, una sfida moderna
Redazione

Il 18 settembre si celebra la Giornata Mondiale dell’Agronomo, occasione per riflettere su una delle professioni più antiche e strategiche dell’umanità. Le radici dell’agricoltura affondano nel passato remoto, ma è con la Roma antica che nascono le prime vere teorie agronomiche.

18 Settembre – Giornata Mondiale dell’Agronomo: un mestiere antico, una sfida moderna

Pensatori come Marco Porcio Catone, con il suo De Agri Cultura, Marco Terenzio Varrone, autore del De Re Rustica, e Lucio Giunio Moderato Columella, con il suo noto trattato in dodici libri, sono solo alcuni tra i tanti che hanno tracciato i primi manuali tecnici sull’arte di coltivare, allevare e gestire i terreni. Per loro, l’agricoltura era fondamento dell’economia e garanzia di equilibrio tra uomo e natura.

Il grande poeta latino Virgilio ha eternato poi l’esempio della vita del pastore e del contadino con le Bucoliche e le Georgiche. Nel corso dei secoli, l’agronomia ha continuato a evolversi. In età medievale, si afferma un’importante innovazione: la rotazione triennale delle colture, che prevedeva l’alternanza tra cereali autunnali, primaverili e maggese.

Questo sistema aumentava la fertilità del suolo e la resa agricola, ponendo le basi per una maggiore sicurezza alimentare in Europa. Oggi, in un contesto segnato da cambiamenti climatici, consumo di suolo e crisi energetiche, l’agronomo si trova a recuperare metodi antichi adattandoli all’innovazione.

Tecniche come il sovescio, che consiste nell’arricchire il terreno con materiale vegetale per aumentarne e sostenerne la fertilità, l’agroforestazione e l’uso di varietà locali stanno tornando in auge, rivalutando un sapere agricolo tradizionale che si dimostra attuale e sostenibile.

In questo, l’agronomia si propone come scienza ponte tra passato e futuro, dove la tecnologia – dai droni ai sensori di umidità – si integra con la sapienza contadina. In Italia, secondo i dati ISTAT aggiornati al 2024, gli agricoltori sono oltre 1 milione, con una forte presenza di imprese a conduzione familiare.

I settori trainanti restano la viticoltura, la coltivazione di ortaggi e frutta, e l’olivicoltura. Cresce anche l’agricoltura biologica, con l’Italia ai vertici europei per superfici coltivate secondo metodi sostenibili. La professione dell’agronomo oggi guarda avanti: non solo tutela ambientale e sicurezza alimentare, ma anche rigenerazione dei suoli, economia circolare e valorizzazione delle filiere locali. L’agronomo è chiamato a gestire ecosistemi complessi, non solo campi da coltivare.