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Quando seguire il GPS diventa pericoloso

 
Quando seguire il GPS diventa pericoloso
Redazione

Usare Google Maps o un altro navigatore è ormai parte della nostra routine. Ma a volte seguire alla lettera le indicazioni può portarci fuori strada - o, come nel caso di una turista a Venezia - dritti in un canale.

Quando seguire il GPS diventa pericoloso

Wiktoria Guzenda, una ragazza polacca in vacanza in Italia, ha vissuto un’esperienza tanto assurda quanto reale. Mentre camminava tra le calli di Venezia, si è affidata a Google Maps per raggiungere la sua destinazione. L’app le ha indicato di proseguire dritto. Lei l’ha fatto, senza accorgersi che davanti a sé c’erano solo delle scalette che scendevano... direttamente in acqua. È caduta nel canale, come mostrato in un video da lei stessa pubblicato su TikTok. L’episodio è diventato subito virale, tra risate e commenti increduli.

Questo fatto curioso mette in evidenza un problema serio: i navigatori, per quanto utili, non sono sempre precisi. Il GPS funziona grazie a segnali satellitari, ma diversi fattori possono ridurre la precisione.

Uno di questi è l’ambiente. In città come Venezia, piene di ponti, vicoli stretti e superfici riflettenti come l’acqua, il segnale può rimbalzare ed arrivare sporcato al dispositivo. Questo fenomeno si chiama multipath e può spostare anche di diversi metri la posizione mostrata sullo schermo.

Altri motivi di errore sono l’interferenza di edifici o ostacoli, i ritardi dovuti all’atmosfera ed anche piccoli difetti nei satelliti o nei ricevitori. In più, il GPS non è in grado di distinguere se davanti a te ci sia una strada o un canale. Fornisce solo coordinate, non informazioni dettagliate sul contesto urbano.

Esistono sistemi per migliorare l’accuratezza, come il GPS differenziale (DGPS) o il supporto di più satelliti (come il sistema europeo Galileo). Ma anche questi strumenti hanno limiti, soprattutto in ambienti complessi come i centri storici.

La lezione è semplice: non bisogna affidarsi ciecamente alla tecnologia. Il GPS è un valido aiuto, ma non può sostituire l’attenzione ed il buon senso. Prima di seguire un’indicazione, guardiamoci intorno. Se siamo in una zona sconosciuta, meglio verificare visivamente dove stiamo andando.

In conclusione, l’episodio della turista polacca ci ricorda che anche la tecnologia più avanzata può sbagliare. Per evitare brutte sorprese, specialmente in luoghi particolari come Venezia, serve sempre un po’ di attenzione in più. Il GPS può guidarci, ma spetta a noi scegliere la strada giusta.