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Ictus: la fisioterapia deve cominciare nelle prime 24-48 ore

 
Ictus: la fisioterapia deve cominciare nelle prime 24-48 ore
Redazione

La riabilitazione con fisioterapia nelle persone che hanno subito un ictus deve essere iniziata il prima possibile, idealmente nelle prime 24 o 48 ore e non appena il paziente raggiunge la stabilità clinica e le possibili complicanze che compromettono il loro stato vitale sono state controllate.

Ictus: la fisioterapia deve cominciare nelle prime 24-48 ore

È una delle raccomandazioni che sono state ribadire ieri, in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia. In proposito nella "Guida al funzionamento della fisioterapia nelle stroke unit 2025", preparata dalla Sezione di Studio di Neurofisioterapia della Società Spagnola di Neurologia, si ribadisce che dopo un ictus, quando c'è una perdita di capacità fisiche, cognitive, sensoriali, emotive, comportamentali e/o funzionali, la fisioterapia è essenziale per la riabilitazione e dovrebbe essere iniziata il prima possibile.

Secondo uno dei coordinatori della guida, il neurofisioterapista Isaac Padrón, ''è stato dimostrato che la sua applicazione precoce e ad alta frequenza consente di ottenere migliori risultati funzionali nei pazienti, riduce i tempi di recupero e i costi medici, riduce i fabbisogni terapeutici dopo la dimissione, al punto da non essere necessari in molti casi, e contribuisce a ridurre le liste d'attesa per i successivi trattamenti ambulatoriali".

La guida evidenzia che i maggiori benefici contro l'ictus si ottengono quando i pazienti eseguono sedute brevi e frequenti, da 10 a 45 minuti almeno tre volte al giorno e cinque giorni alla settimana.
La persona colpita dovrebbe progredire fino a raggiungere circa tre ore al giorno di terapia (fisioterapia, logopedia e terapia occupazionale), più altre tre ore di pratica indipendente, con l'aiuto o la supervisione di un familiare-caregiver o di un altro professionista della salute.

L'obiettivo principale della riabilitazione dovrebbe essere basato sull'allenamento ripetitivo orientato al compito, sull'allenamento della forza e sull'allenamento aerobico, oltre a lavorare sull'equilibrio, sulla coordinazione neuromuscolare e sulle alterazioni sensoriali che possono verificarsi.

Le prove scientifiche dimostrano che maggiore è la quantità di pratica, migliori sono i risultati. Pertanto, è importante evitare una vita sedentaria durante il ricovero, coinvolgere il più possibile l'ambiente del paziente, fornire educazione terapeutica sia alla persona colpita che ai caregiver, ai familiari e al personale sanitario, e cercare sempre di valorizzarne l'autonomia.
La raccomandazione generale è che le stroke unit dei centri sanitari abbiano un fisioterapista a tempo pieno ogni cinque pazienti, nei turni mattutini e pomeridiani.