Crescita record e imprenditoria italiana tra sostenibilità, charme e ospitalità
C’è un’Africa che cresce, che si reinventa e che sorprende. È il Kenya del turismo, Paese che nel 2024 ha registrato una delle stagioni più floride degli ultimi decenni: 2,4 milioni di arrivi internazionali (+14,6% rispetto al 2023) e un incremento degli introiti turistici del 19,8%, pari a oltre 450 miliardi di scellini kenioti. Numeri che raccontano un settore in pieno rilancio, frutto di una strategia mirata e di investimenti che guardano a sostenibilità e innovazione.
Un Paese che trasforma le crisi in opportunità
Secondo il Tourism Research Institute del Kenya, il Paese ha saputo reagire alle difficoltà degli anni scorsi – dalla pandemia al rallentamento globale – trasformandole in occasioni di sviluppo.
Tra i fattori decisivi:
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l’arrivo di nuovi collegamenti aerei (Air Asia, Air Dubai e il ritorno di Brussels Airlines);
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l’introduzione dell’Electronic Travel Authorization, che ha semplificato le procedure di ingresso;
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la crescita dei segmenti business e congressuale, accanto al turismo di svago che resta la colonna portante (44% degli arrivi).
Il turismo interno si rafforza, mentre le comunità diasporiche consolidano i legami con il Paese, alimentando il segmento delle visite a parenti e amici.
L’Italia protagonista sulle coste dell’Oceano Indiano
Tra i mercati europei, l’Italia si distingue con una crescita delle presenze del +27,7% (circa 20.000 arrivi in più rispetto al 2023). Ma il contributo italiano va oltre i numeri: gli imprenditori del nostro Paese hanno saputo costruire un tessuto di hotel, ristoranti, centri benessere e agenzie safari a Watamu, Malindi e Diani, dando lavoro e importando un modello di ospitalità unico.
Le strutture italiane si contraddistinguono per l’attenzione ai dettagli, la cura del cliente e la capacità di fondere l’accoglienza africana con il calore mediterraneo.
Jacaranda Beach Resort, un modello di turismo sostenibile
Simbolo di questa presenza è il Jacaranda Beach Resort di Watamu, fondato da imprenditori italiani. Non un semplice resort, ma un progetto che integra lusso e natura, comfort e rispetto per le comunità locali.
Le sue caratteristiche:
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Architettura integrata con l’ambiente naturale;
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Personale locale formato e assunto stabilmente;
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Forniture da produttori della zona e materiali eco-compatibili;
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Energia da fonti rinnovabili e iniziative di sensibilizzazione ambientale rivolte agli ospiti.
Il risultato è un’offerta che unisce charme e responsabilità, dimostrando come il turismo possa essere un motore di sviluppo sostenibile.
I numeri del 2024: turismo in espansione
Il rapporto del TRI conferma il boom:
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presenze in crescita del 16% (quasi 10 milioni di “bed-nights”);
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turisti internazionali in aumento del +20%;
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crescita anche per il turismo domestico (+12%).
Il Kenya si conferma dunque una delle mete africane più dinamiche, con un’offerta sempre più diversificata e sensibile ai temi della sostenibilità.
La sfida futura: qualità ed esperienze
Il governo keniota punta a 3 milioni di turisti internazionali entro il 2025, con investimenti su digitalizzazione, sostenibilità e infrastrutture, soprattutto nel turismo congressuale.
Le imprese italiane sono chiamate a cogliere le nuove opportunità, proponendo wellness retreat, percorsi gastronomici, turismo sportivo e culturale. La chiave del successo sarà mantenere alta la qualità dei servizi e rafforzare la collaborazione con le comunità locali.
Italia e Kenya, una partnership vincente
Il Kenya ha scommesso sul turismo e ha vinto. L’Italia ha scommesso sul Kenya e ha trovato un terreno fertile per crescere. La storia del Jacaranda Beach Resort lo dimostra: il turismo, quando si fonda su visione, rispetto e integrazione, diventa incontro tra culture e motore di sviluppo per tutti.
Un continente spesso raccontato solo per le sue crisi mostra così un altro volto: quello di un’Africa giovane, dinamica e accogliente, dove anche l’imprenditoria italiana ha saputo radicarsi con successo.