Legge 106/2025: Congedo straordinario e nuovi permessi, tra opportunità e criticità per lavoratori fragili e famiglie
La Legge 104/1992 rappresenta da oltre trent’anni il pilastro normativo per l’assistenza, l’integrazione sociale e la tutela dei diritti delle persone con disabilità. Nel tempo ha subito aggiornamenti, in particolare su permessi e congedi, ma molte criticità restavano irrisolte. Con l’entrata in vigore della nuova Legge 106/2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, il quadro cambia: arrivano nuove tutele per i lavoratori fragili e i loro familiari, con disposizioni già operative e altre in attesa di applicazione.
Il nuovo congedo straordinario: tutela del posto di lavoro
La novità più rilevante introdotta dalla Legge 106/2025 è il congedo straordinario non retribuito.
Questa misura è stata pensata come strumento di salvaguardia per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che si trovano in condizioni di particolare fragilità.
Caratteristiche principali del congedo:
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Durata: fino a 24 mesi complessivi.
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Finalità: evitare il superamento del cosiddetto periodo di comporto, cioè il limite massimo di assenze per malattia oltre il quale scatta il licenziamento.
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Condizioni di utilizzo: può essere richiesto solo dopo aver esaurito tutte le altre assenze giustificate o retribuite, come i permessi previsti dalla Legge 104 o dal CCNL di riferimento.
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Beneficiari: lavoratori con invalidità civile pari o superiore al 74%, affetti da patologie oncologiche o croniche invalidanti.
Un aspetto critico resta però evidente: il congedo, pur proteggendo il posto di lavoro, non è retribuito. Una tutela quindi importante dal punto di vista occupazionale, ma che lascia scoperto il fronte economico.
Legge 106/2025: Permessi aggiuntivi per terapie e visite mediche
Accanto al congedo straordinario, la Legge 106 introduce anche 10 ore di permesso retribuito aggiuntive all’anno.
Destinatari dei nuovi permessi:
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lavoratori con invalidità civile pari o superiore al 74%;
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dipendenti affetti da patologie oncologiche o croniche invalidanti;
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genitori di figli minorenni con le stesse condizioni di salute.
Questi permessi potranno essere utilizzati per:
La misura sarà effettiva da gennaio 2026. Tuttavia, molti sottolineano che 10 ore annue siano un monte ore troppo limitato per chi affronta percorsi terapeutici complessi e continuativi.
Luci e ombre della Legge 106/2025
Le innovazioni della Legge 106/2025 rappresentano senza dubbio un passo in avanti. Da un lato offrono nuove garanzie ai lavoratori più fragili, dall’altro lasciano aperti nodi rilevanti:
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Il congedo di 24 mesi, pur fondamentale, non garantisce alcun sostegno economico.
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I permessi aggiuntivi appaiono come una misura simbolica, rischiando di non coprire i reali bisogni sanitari.
Resta quindi da capire se queste novità siano un primo passo verso una riforma strutturale del sistema di tutele, o se si tratti di un intervento parziale, più politico che pratico. La risposta arriverà solo con l’esperienza concreta delle famiglie e dei lavoratori che ogni giorno si confrontano con la disabilità.