• Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Un museo. Quattro Sedi. IntesaSanPaolo
  • La piattaforma di wealth planning
  • Italpress Agenzia di stampa

Manovra 2026: tagli alle metro di Roma, Milano e Napoli, più fondi a San Francesco e al Gemelli

 
Manovra 2026: tagli alle metro di Roma, Milano e Napoli, più fondi a San Francesco e al Gemelli
Pierfrancesco Quinto

La manovra economica 2026 rivede in modo deciso la distribuzione dei fondi pubblici. Le tabelle allegate alla Legge di Bilancio mostrano tagli significativi per le metropolitane delle grandi città e piccoli rifinanziamenti per progetti culturali e sanitari.

Manovra 2026: tagli alle metro di Roma, Milano e Napoli, più fondi a San Francesco e al Gemelli

Per la linea C della metropolitana di Roma è previsto un definanziamento di 50 milioni di euro: lo stanziamento scende da 100 a 50 milioni. La metro M4 di Milano perde circa 15 milioni, passando da 15,75 a 0,75 milioni. Anche Napoli subisce un taglio: 15 milioni in meno per l’estensione tra Afragola e la metro cittadina. Come riporta l’Ansa, in totale, il Ministero delle Infrastrutture vede ridotte risorse per circa 520 milioni in tre anni.

Le amministrazioni locali hanno espresso forte preoccupazione. I sindaci temono che la riduzione dei fondi rallenti i cantieri e ritardi l’apertura delle nuove linee. A Roma, per esempio, si rischia di bloccare la convenzione per il proseguimento della linea C. Il Governo però precisa che si tratta di una riprogrammazione, cioè di un rinvio degli investimenti agli anni successivi.

Accanto ai tagli, la manovra prevede anche nuovi, ma modesti, finanziamenti. Tra questi, 500.000 euro per celebrare l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi ed altri 500.000 euro, dal 2028, alla Fondazione per la Sussidiarietà. Nel settore sanitario, il Policlinico Gemelli di Roma riceverà 5,8 milioni nel 2027.

Altri interventi minori riguardano la riduzione di due milioni per le ciclovie urbane e di tredici milioni per il fondo della mobilità sostenibile. Queste scelte fanno emergere la volontà del Governo di privilegiare la stabilità dei conti pubblici, anche a costo di rinviare opere strutturali importanti per la mobilità delle grandi città.

Il rischio principale è un rallentamento dei lavori e un peggioramento della mobilità urbana. In metropoli già congestionate come Roma e Milano, i ritardi nelle nuove linee potrebbero tradursi in più traffico, più emissioni e servizi pubblici meno efficienti. Le amministrazioni locali chiedono un ripensamento in Parlamento, sperando di recuperare almeno una parte dei fondi tagliati.

In sintesi, la Manovra 2026 ridisegna le priorità: meno soldi alle metropolitane e alle infrastrutture, più attenzione ad iniziative simboliche o culturali. Una scelta che può avere effetti concreti sulla vita quotidiana dei cittadini, mettendo in pausa la modernizzazione della mobilità urbana in nome dell’equilibrio di bilancio.