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Menisco, quando si rompe e come curarlo: sintomi, cause, interventi e prevenzione

 
Menisco, quando si rompe e come curarlo: sintomi, cause, interventi e prevenzione
Redazione

Ogni anno in Italia oltre 100.000 persone si sottopongono a un intervento per lesione meniscale. Dai segnali da non ignorare alle nuove frontiere della rigenerazione: tutto quello che c’è da sapere per proteggere il ginocchio.

Il menisco: piccolo cuscinetto, grande problema

Può accadere durante una partita di paddle, una corsa o semplicemente scendendo le scale: un movimento brusco, una torsione improvvisa e il ginocchio “cede”. Il responsabile è spesso il menisco, quel piccolo ma fondamentale cuscinetto naturale situato all’interno del ginocchio, che ammortizza i carichi e ne stabilizza i movimenti.
Quando si rompe, anche un gesto banale può trasformarsi in un dolore acuto e invalidante.

Ogni anno in Italia si registrano circa 100.000 interventi chirurgici per lesioni meniscali, una delle patologie ortopediche più comuni. Queste operazioni vengono oggi eseguite in artroscopia, una tecnica mini-invasiva che riduce il dolore post-operatorio e accelera il recupero funzionale.
Secondo gli esperti della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT), la diffusione di queste lesioni è in costante aumento anche a causa dello stile di vita più sedentario alternato ad attività sportive intense praticate senza adeguata preparazione.

Come riconoscere una lesione meniscale

I sintomi più frequenti sono dolore localizzato (all’interno o all’esterno del ginocchio, a seconda del menisco coinvolto), gonfiore, rigidità, difficoltà nei movimenti e la tipica sensazione di “scatto” o “blocco” dell’articolazione. In alcuni casi, il ginocchio può dare una sensazione di instabilità o cedimento sotto il peso del corpo.

In presenza di questi segnali è fondamentale rivolgersi subito a uno specialista: una diagnosi precoce può evitare complicazioni e degenerazioni articolari. Il trattamento dipende da diversi fattori — tipo e gravità della lesione, età, livello di attività fisica e risposta alle terapie conservative.

In molti casi è sufficiente fisioterapia e riposo; quando però il dolore persiste o compaiono blocchi articolari, può rendersi necessario l’intervento chirurgico.

Chi rischia di più

Le lesioni meniscali possono colpire a qualsiasi età, ma gli uomini tra i 20 e i 40 anni risultano più esposti, spesso per traumi legati all’attività sportiva.
Nelle donne sopra i 50 anni, invece, prevalgono le lesioni degenerative, dovute a invecchiamento e usura articolare.

Le cause variano con l’età:

  • Nei giovani sportivi, le rotture derivano da torsioni o movimenti improvvisi.

  • Negli adulti attivi (30-50 anni), da un mix di microtraumi e degenerazione progressiva.

  • Negli anziani, il menisco tende a indebolirsi naturalmente e può rompersi anche con movimenti quotidiani, spesso associati ad artrosi.

Quando serve l’intervento chirurgico

Oggi la chirurgia artroscopica rappresenta lo standard di cura per le lesioni meniscali. Grazie a piccoli accessi cutanei e a una microcamera inserita nell’articolazione, il chirurgo può visualizzare e riparare con precisione il menisco, riducendo tempi e rischi rispetto alla chirurgia tradizionale “a cielo aperto”.

I vantaggi sono molteplici:

  • Minore dolore post-operatorio

  • Minor rischio di infezioni

  • Tempi di recupero più brevi

  • Preservazione del tessuto sano e maggiore funzionalità del ginocchio nel lungo periodo.

Tempi e fasi del recupero

Il recupero dopo l’intervento in artroscopia varia in base alla lesione, ma generalmente:

  • si torna ad attività leggere entro 1-2 settimane,

  • per sport e sforzi intensi servono 4-6 settimane o più.

Nelle prime fasi, è fondamentale riposare, applicare ghiaccio, assumere i farmaci prescritti e iniziare fisioterapia mirata per recuperare mobilità e forza senza sovraccaricare il ginocchio.

Seguendo scrupolosamente il percorso riabilitativo e aumentando gradualmente il carico, è possibile tornare a una vita attiva e sportiva in sicurezza, riducendo il rischio di nuove lesioni.

Le nuove frontiere: trapianto e rigenerazione

La chirurgia rigenerativa rappresenta una delle grandi innovazioni degli ultimi anni.
Il trapianto di menisco è oggi riservato a pazienti giovani con gravi perdite meniscali e dolore persistente, ma senza artrosi avanzata. Si tratta di un intervento complesso, che richiede valutazioni personalizzate e centri specializzati.

Accanto al trapianto, si stanno sviluppando tecniche di rigenerazione biologica basate su cellule staminali e biomateriali in grado di favorire la guarigione del tessuto meniscale.
Sebbene ancora in fase di sperimentazione, queste soluzioni mostrano grandi potenzialità nel migliorare il recupero funzionale e la qualità della vita dei pazienti più giovani e attivi.

Prevenzione: la prima arma

La migliore strategia per evitare una lesione meniscale è la prevenzione.
Ecco le regole d’oro per proteggere il ginocchio:

  • Rinforzare i muscoli della coscia e della gamba con esercizi mirati.

  • Mantenere un peso corporeo adeguato, per ridurre il carico sulle articolazioni.

  • Indossare calzature corrette e adatte allo sport praticato.

  • Curare la postura e la tecnica di movimento durante l’attività fisica.

Per chi ha già segni di usura o artrosi, la parola d’ordine è ascoltare i segnali del corpo e intervenire tempestivamente ai primi dolori.
Una diagnosi precoce e uno stile di vita equilibrato restano le armi più efficaci per preservare la salute del ginocchio nel tempo.