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Virus respiratori: lo studio italiano che rivoluziona la prevenzione. Microonde a bassa intensità efficaci contro influenza e Covid

 
Virus respiratori: lo studio italiano che rivoluziona la prevenzione. Microonde a bassa intensità efficaci contro influenza e Covid
Redazione

Pubblicata sul Journal of Infection la ricerca che apre la strada a nuove strategie per contrastare i virus respiratori. Validata anche la tecnologia italiana E4Shield™, con efficacia superiore al 90%

La scienza italiana segna un nuovo punto di svolta nella lotta ai virus respiratori. Una ricerca appena pubblicata sul Journal of Infection dimostra che le microonde non termiche possono inattivare in modo sicuro ed efficace agenti come SARS-CoV-2, influenza H1N1 e H5N1. Una scoperta che, se confermata su larga scala, potrebbe rivoluzionare le strategie di prevenzione e controllo delle infezioni negli spazi chiusi, dagli ospedali alle scuole, fino agli allevamenti.

Lo studio: 304 articoli analizzati in dieci anni

Il lavoro, firmato da un team che include il prof. Silvio Brusaferro (Università di Udine ed ex presidente ISS), ha revisionato 304 articoli scientifici pubblicati tra il 2015 e il 2025 sulle principali banche dati internazionali. L’obiettivo: valutare sicurezza, efficacia e potenzialità applicative dell’uso delle microonde a bassa intensità per ridurre la trasmissione aerea dei virus respiratori.

“Tra le tecnologie emergenti per l’inattivazione dei virus trasmessi per via aerea, l’irradiazione a microonde non termica ha attirato grande interesse come metodo innovativo – spiega Brusaferro –. Il suo punto di forza è sfruttare le proprietà biomeccaniche dei virioni per renderli inattivi, senza danneggiare i tessuti umani”.

Come funziona la tecnologia

Operando nello spettro elettromagnetico tra 300 MHz e 300 GHz, le microonde inducono una sorta di “stress meccanico” sul capside virale – l’involucro esterno che protegge il virus – fino a deformarlo o romperlo. È un processo chiamato assorbimento risonante a microonde (MRA), che disattiva la capacità del virus di infettare nuove cellule.

E4Shield™, l’innovazione italiana già validata

A rafforzare le evidenze, diversi studi indipendenti condotti da Ospedale Militare del Celio, Università di Milano, Università di Genova e ViroStatics hanno validato l’efficacia di E4Shield™, un dispositivo sviluppato dalla società italiana e4life (joint venture tra ELT Group e Lendlease). I test hanno mostrato un’efficacia di inattivazione superiore al 90% contro SARS-CoV-2, comprese le varianti, e altri virus respiratori come RSV e influenza aviaria H5N1.

“Abbiamo dimostrato che le microonde, applicate con parametri specifici per ogni virus, possono ridurre drasticamente la trasmissione aerea – dichiara Vincenzo Pompa, CEO di e4life –. È una soluzione scalabile, adattabile a diversi ambienti, già riconosciuta dal Joint Research Center della Commissione Europea come tecnologia in grado di migliorare la qualità dell’aria indoor”.

Opportunità e sfide

Secondo i ricercatori, questa tecnologia non è destinata a sostituire i vaccini o le misure igieniche, ma a integrarle. Potrebbe diventare uno strumento prezioso nella prevenzione delle infezioni in ospedali, scuole, uffici e ambienti zootecnici, dove la trasmissione aerea rappresenta un rischio costante. Restano tuttavia sfide importanti: ottimizzare i parametri di frequenza per i diversi virus e condurre studi clinici su larga scala.

Italia protagonista dell’innovazione

Il progetto è il frutto di una collaborazione tra eccellenze italiane: ELT Group, leader mondiale nei sistemi di difesa elettronica, e Lendlease, multinazionale attiva nella rigenerazione urbana. Una partnership che ha dato vita a una tecnologia unica al mondo, già certificata per la commercializzazione in Europa, Asia e Medio Oriente.

Dalla pandemia di Covid-19 è emersa una consapevolezza nuova: non basta affidarsi solo ai vaccini per fermare i virus respiratori. L’Italia, con il suo contributo scientifico e industriale, mostra oggi una strada innovativa che potrebbe trasformare radicalmente la prevenzione. Le microonde a bassa intensità, da semplice oggetto di ricerca, diventano così uno strumento concreto di difesa collettiva.

La vera sfida sarà ora passare dai laboratori alle applicazioni di massa, mantenendo al centro sicurezza, efficacia e fiducia dei cittadini.