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Il Rapporto AGENAS sulla mobilità sanitaria

 
Il Rapporto AGENAS sulla mobilità sanitaria

Il nuovo rapporto AGENAS sulla mobilità sanitaria mostra forti squilibri: Sud in uscita, Nord e Centro attrattivi. Tornano i livelli pre-pandemia

L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) ha pubblicato la seconda edizione del rapporto sulla mobilità sanitaria, un documento tecnico che analizza i flussi interregionali di pazienti in Italia. Coordinato da Maria Pia Randazzo, direttore dell’Uosd Statistica e Flussi Informativi Sanitari, con il contributo scientifico di Stefano Domenico Cicala e la supervisione tecnica di Federico Gioia, il rapporto dà una panoramica dettagliata delle dinamiche che caratterizzano l’accesso alle cure sul territorio nazionale. Lo studio si concentra su due macro-aree: la mobilità ospedaliera, che incide per il 75% sulla spesa complessiva e quella ambulatoriale, con un’incidenza del 10%.

Tornano i numeri pre-Covid: mobilità ospedaliera all’8,69%

L’analisi rivela una ripresa dei flussi dopo il calo registrato durante la pandemia, con un ritorno ai livelli pre-Covid. Nel 2023, la mobilità ospedaliera ha raggiunto l’8,69% del totale dei ricoveri, mentre quella ambulatoriale si è attestata al 2,42%, segnalando una minore propensione allo spostamento per prestazioni non ospedaliere.

Il Sud perde pazienti: il Nord resta il polo di attrazione sanitaria

I dati hanno messo in luce le marcate differenze geografiche, con le regioni meridionali che registrano una maggiore fuoriuscita di pazienti verso altre aree del Paese. Le cause sono riconducibili a disparità nell’offerta sanitaria, con strutture del Nord e del Centro più attrezzate per rispondere a esigenze complesse. In particolare, la categoria diagnostica maggiormente coinvolta nei trasferimenti è quella delle patologie muscolo-scheletriche (MDC 08), che rappresenta il 33% dei casi. Per quanto riguarda la mobilità ambulatoriale, le analisi di laboratorio sono le prestazioni più richieste in termini di volume, mentre la diagnostica per immagini incide maggiormente sulla spesa. La divergenza tra domanda e costo riflette la necessità di una razionalizzazione delle risorse, soprattutto nelle regioni con minore capacità attrattiva.

Redazione