Il partito filo-europeo della presidente moldava Maia Sandu ha rivendicato la vittoria, con oltre il 50% dei voti, e una nuova maggioranza in parlamento in elezioni considerate cruciali per il futuro percorso del Paese verso l'UE.
In Moldova il partito pro-Ue vince le elezioni, in un clima di altissima tensione con i filo-russi
Sandu aveva avvertito di "massicce interferenze russe" dopo il voto, affermando che era in gioco il futuro del suo Paese, affiancato da Ucr. Il PAS si è assicurato il 50% dei voti, con il 99,9% degli 1,6 milioni di voti scrutinati, molto più avanti del Blocco elettorale patriottico filo-russo con meno del 25%. I partiti della coalizione che guarda a Mosca hanno annunciato proteste di piazza contro un voto che, sostengono, sarebbe stato manipolato.
L'affluenza alle urne è stata del 52%, superiore a quella degli ultimi anni.
Uno dei principali leader dell'opposizione, Igor Dodon, aveva rivendicato la vittoria ancor prima che arrivassero i risultati e aveva indetto proteste fuori dal parlamento per la giornata odienra.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha accolto con favore il risultato. "Avete fatto la vostra scelta in modo chiaro: l'Europa. Democrazia. Libertà", ha scritto su X.
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha elogiato Sandu, affermando che ha "salvato la democrazia" e "fermato la Russia nei suoi tentativi di prendere il controllo dell'intera regione. Una bella lezione per tutti noi".
Quattro anni fa, il partito del presidente ha ottenuto il 52,8% dei voti e, in base agli ultimi risultati, è ora destinato a conquistare 55 seggi. Quindi, per formare un governo non avrà bisogno di fare affidamento sul sostegno di altri partiti, come il blocco Alternativa o il populista Partito Nostro.
A conferma della tensione che ha caratterizzato la campagna elettorale e lo svolgimento delle operazioni di voto, sono stati segnalati allarmi bomba nei seggi elettorali in Italia, Romania, Spagna e Stati Uniti.
Allarmi simili sono stati segnalati nella stessa Moldova, mentre tre persone sono state arrestate con l'accusa di aver pianificato disordini il giorno dopo il voto. Grosu ha accusato i ''gruppi criminali'' sostenuti da Mosca per gli incidenti di ieri, facendo appella alla popolazione a "pazienza e calma" per far continuare il processo elettorale.
La Moldova, oltre ai problemi legati alla economia, ha, nel suo territorio, un'enclave separatista filo-russa chiamata Transnistria lungo il confine con l'Ucraina, dove stazionano 1.500 soldati russi.
I moldavi sono stati colpiti dalla guerra su vasta scala della Russia nella vicina Ucraina, ma sono anche alle prese con l'aumento vertiginoso dei prezzi e gli alti livelli di corruzione.
Il presidente Sandu, 53 anni, che ha vinto un secondo mandato lo scorso novembre, ha avvertito i moldavi che il futuro della loro democrazia è nelle loro mani: "Non giocate con il vostro voto o perderete tutto!"
Dodon è andato in TV nazionale non appena i seggi si sono chiusi per affermare che i suoi alleati filo-russi del Blocco Elettorale Patriottico avevano vinto le elezioni, nonostante non ci fossero exit poll e prima che fossero dichiarati i primi risultati.
Ringraziando i moldavi per aver votato "in numero record", Dodon ha invitato il governo del PAS a lasciare il potere e i sostenitori di tutti i partiti di opposizione a scendere in piazza per "difendere" il loro voto fuori dal parlamento a mezzogiorno.
"Non permetteremo la destabilizzazione", ha promesso. "I cittadini hanno votato. Il loro voto deve essere rispettato anche se non ti piace", ha aggiunto, rivolgendosi alla presidente Sandu e al suo partito.
A uno dei partiti del blocco di Dodon è stato impedito di candidarsi due giorni prima del voto a causa di presunti finanziamenti illeciti.
In vista del voto, la polizia ha segnalato prove di uno sforzo senza precedenti da parte della Russia per diffondere disinformazione e comprare voti. Decine di uomini sono stati arrestati, accusati di essersi recati in Serbia per l'addestramento alle armi da fuoco e per coordinare i disordini. Un'indagine della BBC ha scoperto una rete che prometteva di pagare i partecipanti se avessero pubblicato propaganda filo-russa e notizie false.
I partiti simpatizzanti di Mosca hanno respinto le affermazioni della polizia come false, sostenendo che si sia trattato di uno ''spettacolo'' creato dal governo per spaventare le persone e spingerle a sostenerle.